Nico Cereghini: "Moto silenziosa o forte di voce?"

Nico Cereghini: "Moto silenziosa o forte di voce?"
Da giovanissimo, ammetto, amavo lo scarico libero, poi mi sono reso conto dei fastidi; ho smesso di far tanto rumore come ho smesso di fumare le sigarette. Ma la maggior parte dei motociclisti cosa ne pensa? | N. Cereghini
30 agosto 2011

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Sulle Dolomiti mi piace andarci a piedi. Ma non dimentico che i monti sono di tutti e non mi sognerei di vietarli a questo e a quello, neppure a quei ciclisti austriaci che, con le loro mountain bike, certi giorni mi costringono a cedere continuamente il passo sui sentieri.
A tremila metri si può distinguere la voce della Ducati Monster e quella della FZ1, i suoni salgono nitidi, e così il Legend on Tour di fine agosto in val di Fassa, aveva messo in allarme gli ambientalisti: tutte quelle rumorose Harley-Davidson non sembravano adatte al contesto alpino, che è patrimonio dell’umanità, e il camoscio sarebbe stato terrorizzato dalle duecento moto impegnate a salire sul passo Giau e intorno al gruppo del Sella.
Ho letto tutte le polemiche sui giornali alla vigilia della manifestazione organizzata dal concessionario Harley di Bolzano; poi so anche com’è andata: tutto perfettamente bene, la gamma delle moto da provare era debitamente silenziata, i percorsi ben segnati, alle 21 del sabato sera non c’era una mosca che volava, nessuna polemica con le comunità locali. Ogni volta si fa un sacco di rumore per nulla.

 

E così, su questa logica dell’età e delle informazioni, oggi riesco a comprendere come un giovanissimo sia affascinato dallo scarico libero, per quanto non gli manchino gli strumenti per misurare il fastidio che procura; ma capisco molto meno il trentenne o il quarantenne che si lascia andare agli stessi eccessi

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E proprio intorno al rumore oggi voglio indagare. Non per stigmatizzare certe nostre abitudini che normalmente trovo cattive (tipo svuotare gli scarichi e fare tutto il casino possibile anche in città), ma proprio per capire. Tra noi c’è chi ama la moto silenziata, o comunque dalla voce civile, e chi invece è sicuro che il rumore sia un elemento indispensabile al fascino della moto. E’ soltanto una questione di anagrafe?
Personalmente ho cambiato opinione e gusti nel corso del tempo: ammetto che a vent’anni amavo far casino (mi piaceva proprio far tremare i vetri delle finestre, quando aprivo il gas nelle vie del centro storico di Milano), poi ho raggiunto una certa consapevolezza ed ho progressivamente preferito le moto più discrete. Un po’ come per il fumo: da giovane ho preso il vizio della sigaretta, e nulla sapevo dei guai che possono arrivare; poi mi sono reso conto dei rischi, mal sopportavo la dipendenza, e alla fine sono riuscito a liberarmene. E così, su questa logica dell’età e delle informazioni, oggi riesco a comprendere come un giovanissimo sia affascinato dallo scarico libero, per quanto non gli manchino gli strumenti per misurare il fastidio che procura; ma capisco molto meno il trentenne o il quarantenne che si lascia andare agli stessi eccessi.

L’argomento è complicato perché la supersportiva con lo scarico soffocato ha poco senso, la supermotard viene dalla competizione, l’Harley piace piuttosto rumorosa, le moto non sono tutte uguali e oggi pare che persino il maxiscooter debba farsi notare per la sonorità di scarico. E noi non siamo fatti con lo stampino, e rinunciare a tutto non vogliamo, e già ci tartassano in tutti i modi, lasciateci esprimere un po’.
Ma ecco cosa vorrei capire: la maggior parte di noi da che parte si mette, tra i silenziosi oppure tra i rumorosi? Fatemi sapere.
 

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