Nico Cereghini: "Nonostante tutto, buon anno!"

Nico Cereghini: "Nonostante tutto, buon anno!"
Sarà dura, sarà un anno in salita e dovremo fare delle rinunce anche pesanti, lo so. Ma la speranza è che si possa trovare la gioia in altri valori. Non è impossibile | N. Cereghini
27 dicembre 2011


Ciao a tutti! Natale in qualche modo è passato, l’anno nuovo si avvicina e chissà quante volte vi siete chiesti quali auguri fare ai familiari e agli amici per il 2012. Perché un anno tanto buono non sarà, questo è sicuro: la crisi, poi il governo tecnico, la manovra, lo spread sui Bund tedeschi, l’asta dei titoli di stato e adesso anche la recessione. Ci fanno una testa così, giornali e telegiornali non parlano d’altro e persino il più lento tra noi, quello che rimane sempre indietro, ormai ha imparato che si annuncia il tempo dei sacrifici. Come se gli anni scorsi, detto per inciso, fossero stati per noi la fiera di tutti i lussi.

Non si parla che di soldi. Ecco, con il massimo rispetto nei confronti di chi dovrà fare i conti davvero con la povertà, il primo augurio che personalmente mi sento di fare è che ci sia possibile andare oltre, dimenticare la parola soldi e riscoprire che c’è altro, nella vita, e che dentro di noi sopravvivono dei valori che forse abbiamo trascurato. Lo so, purtroppo dovremo negarci sogni e progetti che ci stavano a cuore, saremo costretti a fare delle rinunce pesanti, ma non possiamo scegliere; proviamo allora a superare l’angoscia che ci hanno distillato dentro giorno dopo giorno in questi ultimi anni. Non limitiamoci ad imprecare contro l’avverso destino; persino l’IMU, che fino a ieri pagavamo come ICI senza troppi traumi, adesso sembra diventata una tassa insostenibile. Non esageriamo, dico io, e sapete cosa penso? che tutti questi lamenti siano fatti circolare ad arte da chi non ha mai pagato una mazza, ha evaso allegramente, e adesso si sente minacciato dall’eventualità di pagare le tasse come gli altri. E solleva un gran fumo per mimetizzarsi.

L’amicizia, l’amore, la solidarietà, la famiglia, il senso di appartenenza possono darci grandi emozioni e anche gioia

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C’è poco da stare allegri, certo. E però mi viene da pensare che ci hanno portati a identificare il concetto di felicità con quello del benessere materiale. Crescere, bisognava crescere e spendere sempre di più, ci volevano i soldi per essere soddisfatti. Il mio augurio è quello di sfiorare lo stesso la felicità. L’amicizia, l’amore, la solidarietà, la famiglia, il senso di appartenenza possono darci grandi emozioni e anche gioia. Guardate per esempio cos’è accaduto poco più di due mesi fa. Il 23 ottobre la corsa del nostro Supersic si è fermata drammaticamente a Sepang e lì per lì siamo rimasti tutti gelati, senza parole, la morte anche nel nostro cuore. Poi lentamente è emersa in tutti noi la capacità di comprendere l’essenza della passione di Marco e riconoscerla simile alla nostra, abbiamo ritrovato le parole, la famiglia Simoncelli ci ha trasmesso l’orgoglio e il coraggio di guardare al futuro senza il rimpianto di quello che è stato. Non è forse stato bello ritrovarsi così uniti? Perché non proviamo a coltivare questi sentimenti intorno a noi? Che il nuovo anno sia per tutti voi più felice del vecchio, nonostante tutto.
 

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