Nico Cereghini: “Oltre ai virologi, io ascolto Giacomo Agostini”

Nico Cereghini: “Oltre ai virologi, io ascolto Giacomo Agostini”
Finalmente si riparte e possiamo fare i nostri giri in moto dentro i confini regionali. Ma l’epidemia non è ancora sconfitta, giusto seguire le indicazioni degli esperti del comitato scientifico, ma anche ascoltare il 15 volte campione del mondo
17 maggio 2020

-Ago, tu hai attraversato indenne un’epoca dove si moriva ogni domenica, sei un sopravvissuto, poche cadute su piste mortali, come hai fatto?

“Con la sensibilità, un dono di natura, sentivo bene tutta la moto, le gomme e i freni e la meccanica. Ma cadute terribili ne ho fatte anch’io, una volta al Sachsenring fuori a 240 all’ora, finii su un prato senza toccare ostacoli. Mentre Bill Ivy, stesso punto, purtroppo si ammazzò perché in mezzo al prato c’era un palo”.

-Allora c’entra anche il caso, conta anche la fortuna…

“Sì certo. E’ importante non essere sfortunati. Però al caso bisogna concedere il minimo spazio possibile. Io curavo la preparazione fisica e l’alimentazione. E poi cercavo di non correre rischi inutili, non puoi rischiare ogni domenica, ero oltre il limite quando ne valeva davvero la pena”.

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Questo breve dialogo con Giacomo Agostini mi ricorda un po’ di cose. Primo, dai grandi c’è sempre da imparare. Secondo, per avere successo occorre soprattutto credere in se stessi: che significa puntare sulle qualità personali, non cercare alibi, non invocare giustificazioni. Terzo, non si può fare affidamento sul fattore fortuna e sul caso. Quarto, dosare il rischio per non rischiare inutilmente.

Da domani possiamo finalmente riprendere la moto anche per fare un giro come piace a noi: dentro i confini della nostra regione non serve un valido motivo per circolare, non è più richiesta l’autocertificazione. E la prospettiva è che dal 3 giugno, dopo il ponte per la festa della Repubblica, con la moto potremo andare dappertutto, sull’intero territorio nazionale.

Questa minaccia del Covid non è tanto diversa dalle piste degli anni Sessanta di Ago e di Bill Ivy, e resta molto pericolosa anche nella Fase 2 e in quelle successive. Se sbagliamo siamo finiti. Tutto è nelle nostre mani, prima ancora che nelle mani del caso o della fortuna. Credo che sia importante riflettere a fondo, mentre prepariamo il casco e la giacca e i guanti per il giro in moto che da troppe settimane ci manca.

Mi ispiro ai principi di Agostini, il maestro del motociclismo più grande che abbiamo: per uscire dall’epidemia con successo dobbiamo puntare su di noi in prima persona, su quanto di meglio sappiamo fare. Dunque mosse intelligenti, attenzione ai dettagli, riflessi pronti. Nulla possiamo lasciare al caso, affidarsi alla fortuna sarebbe da irresponsabili. E infine, a proposito dei rischi, convinciamoci che siamo tenuti a valutare attentamente la dose di pericolo di ogni nostra mossa e dobbiamo assolutamente evitare azzardi gratuiti. Per noi e per chi ci sta vicino.

E buona strada a tutti!

Nico Cereghini - Io ascolto agostini
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