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Ciao a tutti! Evviva Foggia, Bastianini e la prima storica vittoria di KTM in MotoGP, le gare della Repubblica Ceca ricche di spunti. E però rimando le mie osservazioni a stasera, alle 18 in DopoGP, perché adesso preferisco buttarmi su un altro Gran Premio: quello che si corre tutti i giorni nelle nostre città. I monopattini corrono e corrono troppo, con un vero boom di incidenti tra giugno e luglio.
Qui sul sito siamo stati puntuali nell’apprezzare i benefici che i monopattini elettrici comportano: soprattutto per gli spostamenti individuali (importanti di questi tempi per scongiurare contagi) e rapidi, con il doppio vantaggio sanitario e ambientale. Ma abbiamo anche già lanciato diversi allarmi sull’uso troppo disinvolto che spesso se ne fa. Le cose peggiorano rapidamente. A settembre, con la riapertura delle scuole e di tante attività, saranno drammi se non si interviene subito.
Anche Giordano Biserni dell’Asaps lo sottolinea: troppa ignoranza delle regole del codice della strada, troppa disinvoltura nella guida e troppo facile far correre i monopattini elettrici oltre i prescritti 25 orari. Riduciamo la velocità a 20 chilometri all’ora, propongono gli amici della Polizia Stradale, soprattutto nelle strade più rischiose e nelle ore serali, e spingiamo lo sharing verso criteri diversi dal “pay for minute”, che induce l’utente a infrangere le regole per far prima e pagare meno. Inoltre c’è chi vorrebbe il casco per tutti (come propone il senatore Fabrizio Ortis e qui abbiamo riportato), e certamente occorrono assicurazione e targa.
Casco per tutti e non solo per i minorenni? Qui abbiamo qualche perplessità perché agli obblighi indifferenziati preferiremmo di gran lunga le campagne dedicate, ma si sa come vanno le cose: la cultura della sicurezza e del rispetto altrui sta scomparendo dalla coscienza media degli italiani e il degrado purtroppo è costante. Se funzionano poco le leggi, figurarsi le raccomandazioni. Dunque sul casco non so, ma sull'assicurazione e sulla targa non ho più dubbi. Servono per i monopattini, per le e-bike e persino per le biciclette.
Lo so che è impopolare. Che solo a sentir parlare di targatura si alzano tanti scudi tra i produttori e tra gli utenti. Ma come, proprio adesso che il mercato riprende? Ma come, un’altra polizza e un’altra immatricolazione? Purtroppo bisogna fare i conti con la realtà, l’impiego delle due ruote elettriche e della bicicletta in genere si sta allargando in fretta, le città sono una giungla e occorre salvaguardare tutti, sia chi riporta un danno a causa di uno di questi veicoli sia chi li guida. Se con la tua bicicletta travolgi un bambino o un anziano e lo ferisci, sai che succede? In mancanza di una assicurazione la tua famiglia potrebbe rovinarsi finanziariamente.
Sono d’accordo, un altro “premio” assicurativo no, per favore, è un’idea che infastidisce anche me. Sarebbe molto meglio promuovere polizze sulla persona che guida e non sul mezzo, per esempio, o come accade in altri Paesi poter utilizzare la stessa targa per due o addirittura per tre veicoli. Parliamone, è giusto. Ma l’identificazione di tutte le due ruote è indispensabile. Oggi, per esempio, non è più tollerabile che un ciclista ti investa sul marciapiede, ti butti a terra e se ne vada tranquillo e impunito ignorando le proteste perché, tanto, nessuno potrà identificarlo.