Nico Cereghini: "Una piccola vera moto che appassiona"

Nico Cereghini: "Una piccola vera moto che appassiona"
Chi lo dice che per divertirsi in pista servono cavalli e capitali? Con poco più di quindici cavalli si possono provare emozioni molto simili a quelle vere | N. Cereghini
9 ottobre 2012

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Ciao a tutti! Non avrei mai detto che per divertirsi in pista basta una moto in miniatura. Fino a ieri, per me girare in pista significava prendere la supersportiva di turno, magari l’ultima nata, e puntare il muso del furgone in direzione Mugello o, se non si può, anche Franciacorta. Esattamente come per tanti altri appassionati, con il vantaggio di accollare i costi, non sempre ma spesso, a qualcun altro. Vantaggi del tester professionista.

Poi una settimana fa mi chiama un vecchio amico del settore, mi indica una pista lombarda che non avevo mai nemmeno sentito nominare, mi raccomanda di portare l’abbigliamento tecnico completo e precisa: «ho la moto più piccola che puoi immaginare, ma non una minimoto, una vera piccola moto».
Le minimoto non mi hanno mai preso più di tanto. Scomode, per un adulto. Nicchio, che roba sarà? Non sarò fuori target? Poi prendo la tuta di pelle e vado incontro all’amico che nel frattempo si è sdoppiato; nel senso che gli amici adesso sono due, e il secondo è un famoso collaudatore-pilota italiano, da poco a riposo: uno che ha fatto i migliori telai del mondo, che ha messo il suo zampino in qualche titolo della SBK. Uno tosto, una manetta terribile e un super-appassionato.

«Da due anni –mi dicono- lavoriamo su questa moto. Con le ruote da 10 pollici, il telaio a traliccio, le sospensioni regolabili, la pinza radiale per il disco all’avantreno. Un moto vera, con le reazioni giuste. Tu provala e poi ci dici».

Una pacchia. Una posizione molto raccolta ma corretta, nessun dolorino alle articolazioni, due giri per capire e via. Più giri e più ti diverti. Mi dicono che questa prima versione 160, cinque marce, 90 all’ora con questi rapporti, ha sedici cavalli e può arrivare a sfiorare i trenta. Ti abbassi, la lanci, freni, imposti, pieghi. Alziamo un po’ dietro? Su questa pista può servire. Regolazioni da vera moto, limiti altissimi.

Ti abbassi, la lanci, freni, imposti, pieghi. Alziamo un po’ dietro? Su questa pista può servire. Regolazioni da vera moto, limiti altissimi. Incredibile quanto ci si possa entusiasmare per un giocattolo

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Incredibile quanto ci si possa entusiasmare per un giocattolo. Chi lo dice che servono per forza centocinquanta cavalli? Da tanto tempo non mi divertivo così tanto, anche se l’ex-collaudatore mi caccia una paga da impallidire.

Dopo due turni da venti minuti mi fermo con tanta voglia di continuare. E adesso? «Adesso andiamo a casa a finire il lavoro e ci vediamo al salone di Milano. Siamo pronti con due modelli, c’è anche il 110 monomarcia, che ne dici: può esserci spazio per una moto così?».

Io dico di sì, in Italia ci sono centinaia di piste adeguate, quelle dei kart che costano poco; giri fino a quando sei stufo, bastano pochi litri di benzina, e una gomma fatta apposta, con la mescola giusta, costa appena 25 euro. Ecco una formula che può divertire tanti di noi senza impegnare capitali –oggi introvabili- e rischiando pochissimo.

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