Nico Cereghini: “Piloti veri e di talento, altro che divi!”

Nico Cereghini: “Piloti veri e di talento, altro che divi!”
Ci tengo a ribaltare una visione che sta prendendo piede sui social: la nostalgia del passato (e della propria giovinezza) porta alcuni appassionati a sottovalutare i piloti di oggi. Fino a considerarli soltanto dei divi senza passione né talento
20 marzo 2023

Ciao a tutti! Tra pochi giorni comincia il campionato mondiale velocità, quello che oggi si definisce MotoGP. E voglio rivolgere un invito personale a molti appassionati. Ma se mi permettete vado con ordine. Da qualche tempo posto sulla mia pagina Facebook fotografie e brevi racconti delle mie avventure degli anni Settanta: gare, prove moto, ricordi personali, cose così. La nostalgia “tira” parecchio, su FB: raggiungo centinaia di migliaia di persone, ottengo migliaia di “mi piace” e centinaia di commenti che mi fanno molto piacere.

E’ bello rivivere e condividere pezzetti del proprio passato. Io lo faccio perché credo che guardarsi indietro sia importante per non dimenticare le persone e le moto della nostra storia: persone e moto che non ci sono più, che personalmente rimpiango e che hanno regalato a tanti di noi emozioni fortissime. Amo guardare indietro e il giorno dopo guardare avanti. Ma c’è chi travisa e per esaltare il passato getta fango sul presente.

La tesi di molti è: “I piloti di ieri erano dei veri eroi, in loro vedevi passione e talento, quelli di oggi sono soltanto divi”. Io comprendo come il passato possa apparire bellissimo e la nostalgia della nostra giovinezza possa esaltare i ricordi. Ma vorrei chiarire che dalle imprese di miti come Hailwood o Saarinen è passato più di mezzo secolo: allora il professionismo quasi non esisteva, in pista c’erano pochi piloti “veri” e tanti appassionati di meccanica. E poi delle moto parlavano pochi media, si andava in tribuna a Imola o a Monza senza conoscere la maggioranza di quei piloti, erano semplicemente altri tempi.

E’ facile vedere la passione nelle foto di Jarno Saarinen con Soili sorridente in bikini che gli mostra il cartello dai box, o in quelle dei meccanici giapponesi della Honda che smontano impavidi i motori sul prato. Ma che senso ha concludere che hanno meno passione per la moto Bagnaia o Bastianini soltanto perché li vedi spesso in tivù, o i meccanici dell’Aprilia soltanto perché sono vestiti tutti uguali in un box tirato a lucido?

E il talento. Vorrei ricordare che i piloti di oggi hanno iniziato a correre in moto da bambini e per salire di categoria hanno superato una selezione fortissima: quelli con poco talento sono rimasti esclusi insieme a quelli (purtroppo) che avevano pochi mezzi. Se proprio volete si può magari discutere di giustizia sociale (verificando facilmente che oggi manca dappertutto), ma non si può certo discutere del talento: tutti i piloti di oggi, ripeto tutti, sono dotati di un talento straordinario.

In conclusione, posso capire che agli anzianotti come noi che rimpiangono il passato possano dare fastidio tante modalità della comunicazione moderna. Ma mi sfugge perchè - invece di tirare un bel sospiro magari mandando al diavolo qualche guru - si possa concludere che questi nostri piloti di oggi siano divi senza passione né talento. E buon mondiale a tutti!

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Da Automoto.it