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Ciao a tutti! Sapete che la coppia Rossi/Morbidelli mi pare molto ben assortita? Così ben assortita che mi aspetto sorprese. E’ una formazione ben messa sul piano tecnico, perché il team Petronas è oggi il miglior team satellite del mondiale; ma anche e soprattutto sul piano sportivo e umano. Se è vero che il primo rivale è il tuo compagno di squadra, come si dice, in questo caso credo che possa nascere un tipo di rivalità soltanto positivo.
Non ho mai visto, a memoria, un binomio così particolare. Anche perché non si è mai visto un pilota resistente come Valentino, che affronterà la sua ventiseiesima (!) stagione mondiale… Comunque sia, i due piloti sono amici da anni, hanno un ottimo rapporto e, almeno sulla carta, hanno anche obiettivi diversi.
Nel caso uno dei due andasse forte, molto più forte dell’altro, sono sicuro che non ci sarebbero crolli psicologici. Li escludo. Se Franco comincerà a vincere a ripetizione, Valentino sarà soltanto contento, per l’amico e anche per la qualità della verifica: vorrà dire che ha fatto bene a prendere le cose come ha fatto e che il momento di lasciare è decisamente arrivato. Potrebbe anche succedere il contrario, dite? Lo dico anch’io ma sottovoce, che resti tra noi, non raccontatelo in giro perché è pura fantascienza. Però, aggiungo, non si sa mai: un Rossi libero di testa potrebbe trovare stimoli inimmaginabili. Quanto a Morbidelli, dovesse succedere una rivoluzione del genere lui ha già dimostrato che tipo sia: lavorerebbe con un impegno ancora maggiore di quello messo nel 2019, di fianco al rookie Quartararo che aveva già battuto e che improvvisamente si rivelava fenomeno.
Avrà ventisette anni quando inizierà il prossimo mondiale, Franco, e sarà alla quarta stagione in MotoGP, dove è passato nel 2018 con il titolo della Moto2 in tasca. Un primo anno in gran parte sprecato con una Honda standard, poi una stagione in Petronas molto impegnativa con un compagno scomodo, un anno speso a costruirsi esperienza e carattere. Ora, dopo questo 2020 con i risultati già molto interessanti che abbiamo visto, Morbidelli ha un unico obiettivo per il prossimo anno: vincere molto, vincere tanti GP come Quartararo, e di conseguenza puntare al titolo mondiale.
Avrà 42 anni Valentino all’inizio del prossimo campionato, e quale sarà il suo, di obiettivo? Pochi sanno cosa davvero abbia in mente il Dottore. Un pilota che nell’ultimo GP –non tre o quattro anni fa- scattava dalla prima fila, terza casella a tre decimi dalla pole, che ha sempre visto da vicino il vincitore e che fino al sedicesimo giro progettava di vincere la gara… beh, uno così (e non ne conosco tanti altri) non può che pensare di provarci ancora. Già dalla prossima, già da Le Mans.
Troppo? Chissà. E comunque, al di là dei sogni più arditi, Rossi vorrà come minimo staccare con onore, cercando di dare il meglio come ha sempre fatto e di divertirsi ancora un po’ mentre pianifica il suo team e la sua stessa vita. Prima o poi dovrà arrendersi a un futuro senza la musica e le vibrazioni e il calore di una MotoGP sotto il sedere, questo lo sa anche lui. Ma per il momento fa finta di niente.