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Ciao a tutti! Alvaro Bautista va a conquistare il secondo titolo consecutivo in SBK, ha vinto ventiquattro gare, è uno schiacciasassi, ha dominato anche lo scorso fine settimana in Portogallo e merita il massimo rispetto. Ma mi colpisce anche di più Toprak Razgatlioglu, lo sconfitto.
Borgo Panigale tocca ferro, ma per chiudere il campionato manca soltanto l’appuntamento di Jerez a fine mese, sessanta punti di vantaggio per il ducatista quando ne restano sessantadue a disposizione. Poi il pilota turco lascerà la Yamaha con la quale ha corso quattro stagioni conquistando il numero 1 due anni fa, e si sposterà in BMW. Molti hanno gridato allo scandalo, Toprak seguirebbe solo il profumo dei soldi... Invece è una bellissima sfida e penso che questo spilungone (così ben sistemato sulla moto) potrebbe anche vincerla.
Se non avete visto la Gara2 di Portimao andatela a cercare, perché il duello tra Alvaro e Toprak è roba da antologia. Bautista con una moto, la V4, superiore nella cavalleria ma impegnativa, Razga con meno potenza, meno velocità, ma con una R1 settata alla perfezione. Un po’ come Laguna Seca 2008, Rossi vs Stoner, anche lì Yamaha contro Ducati, il più veloce che non riesce a scappar via perché l’altro non molla e attacca dappertutto. Là vinse Yamaha, qui ha vinto la rossa.
La Yamaha. Come potrà fare a meno di Razga? Oggi pare impossibile immaginare un sostituto degno - poi sono certo che la storia ci smentirà - ma come guida la R1 quel turco, come la butta dentro la curva, come non si lascia condizionare dagli schiacciamenti e dai sollevamenti generati dai ruvidi saliscendi della pista portoghese, come taglia i curvoni sul cordolo, come stacca, quanto gas dà per primo in uscita. Precisione, concentrazione anche quando guida al limite e per tanti giri. Senza sbagliare. Con la testa. Anche con il fisico. Insomma vederlo girare è sempre una lezione di guida. Roba da cineteca, un video utile per formare le nuove generazioni dei piloti…
La Gara2 di ieri l’ha vinta Bautista e, bisogna dirlo, non soltanto grazie al super motore Ducati. Alvaro ha prevalso anche di "pelo" e splendido è stato il suo sorpasso esterno e vincente nell’ultimo curvone veloce. Ma Alvaro ha avuto per tanti giri il tempo di ragionare, di progettare una strategia, di trovare una soluzione, per quanto coraggiosa. Quell'altro neanche un decimo di secondo in relax, tutto cuore, classe e tanta tanta tecnica...