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Ciao a tutti! In questi giorni d’estate, quando manca poco alle vacanze, viene naturale pensare ai viaggi già fatti, a quelli da fare e alle moto in abbinamento. Una volta si partiva per fare centinaia di chilometri con certe moto del tutto inadeguate, perché quelle adatte erano rare e costosissime; ma anche oggi, pur con un mercato ricco di proposte, succede la stessa cosa per chi è giovane e ha un budget ristretto. La memoria corre, ed ecco spuntare una Gilera 98 Giubileo Extra portata su e giù lungo le Alpi italo-francesi tantissimi anni fa, una Aermacchi che scoppiettava verso sud fin sulla Sila e le Madonie, e soprattutto una Laverda SF guidata da un giovane barbuto e tutto curvo nei primi anni Settanta fino alle Meteore, in Grecia, zigzagando tutta la costa jugoslava. A quella mia 750 avevo messo due semi-manubri molto bassi, ecco perché ero curvo; la mia ragazza soffriva su una piccola porzione di sella, e avevamo tendina, sacchi a pelo, persino la batteria delle pentole d’alluminio e un fornellino da campeggio. Tutta l’attrezzatura trovò posto in tre borsoni militari, fissati alla bell’e meglio al grande portapacchi: una schifezza, esteticamente parlando, e una fatica esagerata che tuttavia mi sobbarcai con fervore per fare allenamento, in vista del Bol d’Or di settembre a Le Mans.
L’avventura è l’avventura. Forse quasi tutti noi rimpiangiamo quei primi viaggi in moto di ieri o dell’altro ieri, con poca organizzazione e molto entusiasmo. E non credo che sia semplicemente il rimpianto per la gioventù. Adesso chi di noi se lo può permettere parte con una Touring o una Crossover perfettamente equipaggiata con le borse in tinta e il cupolino regolabile; e ci stanchiamo meno e non ci bagniamo quasi per niente ma il gusto non è esattamente lo stesso. Per Lino Dainese, ad esempio, indimenticabile resta il primo viaggio in moto, a Londra con due amici, lui con la Vespa 150 GS e loro su Morini 125 e Laverda 200. Nemmeno una giacca aveva il giovane Dainese, solo un impermeabile, e i suoi amici mi hanno raccontato che presero freddo e acqua in quantità. Iniziazione e ispirazione: proprio questa esperienza avrebbe suggerito la produzione dell’abbigliamento tecnico più famoso nel mondo.
Oggi la massa è abituata a muoversi molto rapidamente anche nel week end, tutti i veicoli sono sempre più confortevoli e l’unica cosa che ci preoccupa sono le strade troppo frequentate e le code del week end. Anche per le moto c’è la tendenza a crescere in potenza e controlli elettronici ed equipaggiamento, però le naked e le classiche, anche quelle spartane e lente, non sono mai passate di moda e anzi, per molti di noi proprio quelle sono le moto ideali per viaggiare. Io, se ci penso astrattamente, sarei pronto a partire per il giro del mondo con qualsiasi trabiccolo, anche con una moto d’epoca sfiancata; ma poi, realisticamente parlando, devo ammettere che non saprei rinunciare al grado di comfort che mi sono guadagnato nel tempo. E voi? Cosa ne pensate? Qual è la moto ideale per la vostra vacanza? Siete turisti o… puristi?