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E’ una di quelle notizie che ti prendono alle spalle, vigliacche, odiose: Luca Salvadori è morto in una gara su strada in Germania! Un pugno nello stomaco, stavo seguendo il Bol d‘Or, ero preoccupato per Canepa che al Castellet si gioca il titolo mondiale e incappa in un pneumatico esploso a inizio gara. E mi arriva questa mazzata nella chat della redazione.
Conoscevo bene Luca, milanese come me, contagioso con la sua passione. Ci eravamo visti di recente, in un evento per gli appassionati. Lo consideravo il mio erede naturale: in fondo io sono stato una specie di influencer molto prima che si parlasse di social. Ho fatto della moto la mia professione prima ancora che mi sfiorasse l’idea di lavorare. Come ha fatto anche Luca: era lavoro il suo? Macchè, puro piacere.
E’ una notizia bruttissima. Da poco la passione per le gare su strada aveva preso Luca Salvadori, che si era tuffato in questa nuova sfida con entusiasmo. Sappiamo soltanto che è stato coinvolto in un incidente di gruppo, tanti piloti a terra e lui più sfortunato di tutti.
Il primo pensiero è per la sua giovane vita spezzata e per la sua famiglia, per tutti i suoi affetti che in questo momento sono bruciati dal dolore. Altri pensieri si accavallano nei nostri cuori, ma ora possiamo soltanto tacere e, se ci crediamo, pregare. Tutto il resto oggi non conta. Ciao Luca!