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Ciao a tutti! Chi è passato da quelle parti li ha visti: sono i cartelli della campagna 2016 No Credit attivata dalla provincia di Bolzano all'inizio dell'estate e piazzati anche sulle strade trentine. Io sono stato nelle Dolomiti soltanto alla fine di agosto, quando il traffico era già calato un po' e il meteo restava favorevole. Sono incappato per la prima volta in questi cartelli ed ho scattato un paio di fotografie. Messaggio forte, quello della ragazza con i tacchi alti, la protesi alla gamba sinistra e l'integrale in mano. Qualcosa a cui non siamo certo abituati.
Vi voglio anticipare che non si tratta di un fotomontaggio, la ragazza della fotografia è vera come vere sono le sue gambe. La destra e anche la gamba sinistra. So che si chiama Doris, questa giovane donna, e si è prestata a fare da testimonial con la dichiarata speranza che ciò che è capitato a lei possa essere evitato a qualcun altro: quando aveva solo diciassette anni ha perso l'arto in un incidente in moto, e la sua vita, come potete immaginare, è stata a lungo e pesantemente segnata da questo terribile evento.
Ho saputo tutto questo dai comunicati della provincia di Bolzano, che lavora da anni sul progetto No Credit e sui suoi tre punti fondamentali: la campagna di sensibilizzazione con manifesti e depliant informativi con la raccomandazione di guidare responsabilmente; poi i controlli con pattuglie e radar, e infine gli interventi di "edilizia stradale". Per edilizia stradale intendono gli adeguamenti della segnaletica e della illuminazione, la cura dell'asfalto e infine il montaggio dei guardrail con fascia inferiore di protezione, del tipo meno micidiale per noi motociclisti. Alla fine del 2015 erano state attrezzate in questo modo 142 curve segnalate a rischio, per un totale di 10,6 chilometri di strada; ora, con il 2016, sono state adeguate altre quindici curve per ulteriori 1.200 metri protetti. Poca roba, direte voi, e certamente non basta, ma sempre meglio di niente. Secondo l'ufficio stampa provinciale, dal 2001 (quando scattò l'operazione) il numero delle vittime stradali in Alto Adige è costantemente diminuito. Dai 97 morti di quell'anno, considerando tutti gli incidenti stradali si è arrivati ai 35-40 degli ultimi anni. E va detto che noi motociclisti abbiamo potuto verificare, quest'estate, che la condizione dell'asfalto in provincia di Bolzano è mediamente buona. Tante le strade rimesse a nuovo.
Ma voglio tornare ai nuovi cartelli 2016 del programma No Credit. Colpiscono molto, sono duri, un pugno nello stomaco. Possono funzionare? Dicono di sì, immagino soprattutto per le nuove generazioni. Alla mia età, da motociclista senior, si ha un'esperienza diretta dei drammi che la velocità e gli errori e la strada hanno purtroppo creato nel nostro giro di conoscenze; e il gas si apre su strada con molta misura, si spinge davvero per pochi km soltanto, quelle due o tre volte l'anno, sulle strade note e quando c'è poco o niente traffico. Ma per i più giovani è diverso, e spero che i cartelli inducano a riflettere coloro che in quel momento stanno esagerando con la guida. Una cosa mi secca: la sensazione di far parte dell'unica categoria messa sotto la lente d'ingrandimento. Loro dicono che la campagna è rivolta a tutti e probabilmente è vero. Il motociclista come simbolo, in quanto tra gli utenti deboli. Ma perché nemmeno un cartello per gli automobilisti indisciplinati? Ho corso due soli rischi, in quei giorni tra le Dolomiti, prima ho incrociato un automobilista che armeggiava sul navigatore e si è spostato, in rettilineo, puntandomi decisamente. Per fortuna ho trovato lo spazio per passare. Poi sono incappato in un tipo che andava troppo forte e tagliava la curva a sinistra da criminale, quasi tutta l'auto dentro la mia corsia. Non so se fossero ubriachi o distratti, so solo che nessun motociclista, tra quelli che ho incontrato, ha fatto qualcosa del genere.
Ma vorrei sapere la vostra opinione. Cosa pensate di questi cartelli della campagna No Credit? E che effetto vi fanno?