Nico Cereghini: “Un urlo disumano esce dal box”

Nico Cereghini: “Un urlo disumano esce dal box”
Fino a che punto possiamo lasciar perdere quando uno di noi è particolarmente scorretto, magari nella guida? Lasciamo che si metta nei guai oppure proviamo a fermarlo prima che sia troppo tardi?
26 maggio 2015

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Ciao a tutti! La settimana scorsa sto infilando la moto nel box quando al piano di sotto scoppia un fragore bestiale, un urlo orribile tipo quello che potrebbe fare una vecchia Formula 1 scarburata e a scarichi liberi, resuscitata dopo una vita di abbandono. Un urlo cupo, zoppo, lacerante, mai sentito prima. Abbiamo i garage su due piani interrati e io sto al piano superiore; i capelli dritti, cerco di vedere attraverso le grate cosa stia succedendo di sotto, ma niente. Quando il fragore inaudito imbocca la rampa di uscita mi precipito al cancello al piano strada. Voglio capire.


E’ una moto, una Cafè racer su base BMW boxer ad aria. Anche bellina, a parte gli immancabili pneumatici tassellati, e completamente aperta di scarico (non è quella della foto, NDR). Ci sono scarichi liberi che fanno musiche celestiali, a poterseli permettere, ma il frastuono che esce da quei due tubi aperti è il peggior suono che abbia mai sentito in vita mia. Non esagero. E’ talmente forte e brutto che se non conoscessi quel motore non capirei nemmeno se si tratta di una monocilindrica o di una pluricilindrica. Certamente è il suono di una moto completamente sballata di accensione e di carburazione, e un urlo tanto forte da far tremare i vetri.


“ Sei pazzo?!” Cerco di comunicare a gesti con il giovane motociclista che ha casco e occhiali neri; non l’ho mai visto prima, forse abita altrove e tiene la moto qua da noi. E lui spegne il motore e mi spiega: “lei di moto evidentemente non ne capisce: questi scarichi non sono liberi, hanno il DBkiller”. Faccio appena in tempo a replicare “ma chi te l’ha venduta, chi ti ha imbrogliato?”, che quello noncurante va. Per tutta la sera ho ragionato sulla vicenda: che fare? Un fracasso del genere non sarebbe tollerabile nemmeno per un biker mezzo sordo, figurarsi per le tante famiglie con bambini e anziani che popolano il mio palazzo. Non voglio fare il fenomeno, ma devo cercare quel ragazzo e convincerlo a silenziare la sua moto.


Poi invece, inaspettatamente, la cosa si è aggiustata da sé: ragazzo e cafè racer sono spariti nel nulla e nel quartiere non si è più sentito quell’urlo da F1. I vicini hanno fatto qualche commento: i più acidi hanno avanzato l’ipotesi che prima dell’amministratore del condominio sia arrivata la Polizia Municipale e la moto sia stata sequestrata o meglio ancora schiacciata in una pressa; i più benevoli, e io sono tra quelli, pensano che il giovanotto, dopo aver raccolto maledizioni dappertutto, abbia capito che qualche problema con quella moto c’è. Magari ha fatto cambio con un altro usato un po’ più a posto.


Perché vi racconto tutto questo? Tanto per sapere se avete avuto esperienze del genere e come vi siete comportati. Io mi sono arrovellato per giorni e non mi ero deciso. Vi è mai capitato tra le ruote un motociclista scapestrato, magari, per estremizzare, uno di quelli che vanno troppo forte nel gruppo mettendo a repentaglio la sicurezza di tutti, oppure che si presenta un po’ alticcio e vuole uscire con voi? Lo conoscete di vista e sapete poco di lui, lasciate che si frigga da solo, che si faccia del male e finisca nei guai oppure intervenite preventivamente? C’è un’etica superiore che si possa invocare senza litigare tra noi? Vale la pena di provarci?

Nico Cereghini “Un urlo disumano esce dal box”
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