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Ho ricordi antichi, su Giovanni Di Pillo. Roba dei primi anni Ottanta, quando fummo coinvolti da Marcello Pirovano per realizzare “A tutto gas”, settimanale motori per Rete Quattro. A lui le prove delle offroad, perché col cross ci sapeva fare; a me le stradali e le sportive. Quello era un settimanale che un po’ anticipava Grand Prix, almeno per il prodotto moto; spesso Giovanni veniva a Milano e in studio eravamo tutti e tre.
Registravamo in uno studio televisivo privato e ricordo che, in una di quelle occasioni, a Giovanni non sfuggì che gli operatori alle telecamere erano sempre un po’ stralunati. Ma che avete? Chiese direttamente. E saltò fuori che prima di “A tutto gas” lo studio ospitava le riprese di un programma di calcio condotto da Maria Teresa Ruta; che (così gli dissero) aveva un modo piuttosto malizioso di accavallare le gambe… E la Ruta aveva delle gran belle gambe.
DiPi era uno spirito vivace e amava molto le moto, anche quelle vecchie perchè adorava la nostra storia almeno quanto me. Negli anni non abbiamo più avuto occasione di lavorare insieme e ci siamo persi di vista. Naturalmente lo incontravo spesso, seguivo il suo lavoro e non mi perdevo di certo le sue telecronache della SBK, che tutti gli appassionati hanno molto apprezzato.
Una volta lo presi in giro: bravissimo, ma per il mio gusto urlava un po’ troppo. Lui non la prese bene, ovvio, e al Mugello con un sorriso mi venne incontro e mi chiese soltanto “Ma perché?” E adesso un po’ me ne pento: Giovanni aveva capito che il pubblico televisivo andava scaldato forzando un po’ i toni, il trend era quello e lui c’era arrivato per primo. Lo faceva con genuinità, e di questo non ho mai dubitato: nella SBK ci viveva davvero appassionatamente fino in fondo. E quel tono e quella voce diventarono perfetti per lo speaker ufficiale del Mugello.
Alla moglie Cristina e a tutti i suoi cari arrivi il mio abbraccio più sincero.