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Se risalire in moto e ricominciare a correre per Nicola Dutto è stata un'impresa titanica tanto da un punto di vista fisico che da quello psicologico, pensate a cosa può essere stato ripercorrere - sua pure in veste di "semplice" apripista - quella speciale su cui, tre anni fa, è incappato nell'incidente costatogli la lesione alla settima vertebra dorsale che lo ha reso paraplegico.
In sella alla KTM allestita dalla filiale italiana ed assistito da Roberto Basso (il suo meccanico storico) e Roberto Garbin, amico fedele, Nicola ha terminato la prova speciale tenendo un ritmo non troppo lontano da quello dei piloti del Mondiale - media vicina ai 100km/h, velocità di punta oltre i 140 - nonostante non possa contare sull'uso delle gambe.
«Ho già corso in moto alla Baja Aragon lo scorso luglio» racconta il pilota cuneese «e mi sembra una cosa normale, sono tornato a compiere il lavoro che facevo anche se con una moto modificata e dotata di comandi al manubrio. Non so descrivere cosa provo in sella, però questa KTM ha una facilità di guida ed una erogazione talmente dolce che mi aiuta in tantissime situazioni. Con la moto ci gioco e il bello è proprio questo. Quando ho messo però le ruote nel greto del Tagliamento ho provato una sensazione in po’ strana. Quando venivo a correre qua davo sempre “del lei” a questo fiume, lo rispettavo, perché ero consapevole dei rischi di questo tracciato. Durante il mio giro da apripista, vedendo ancora meglio le pietre e il pericoli del percorso, mi sono detto che bisogna trattarlo con ancora più rispetto. Ho portato a termine da prova speciale che non avevo concluso 3 anni fa e vedendo il percorso mi sono reso conto di come un cambio di traiettoria di appena 20 cm possa cambiare una vita»
Alla partenza della prova speciale Nicola ha incontrato tanti amici, fan, e perfino l’infermiera che lo soccorse il 20 marzo 2010. «E’ stato un incontro da pelle d’oca. Io non mi ricordavo di lei ma è stato molto toccante»
Nel 2014 potrebbe partecipare alla gara come concorrente. «Dipende molto dalle condizioni meteo. Quest’anno ho deciso di fare l’apripista perché il problema di questa gara sono i guadi. Io posso affrontare tutto: pietre, rocce, polvere, sabbia… ma se nei guadi c’è troppa acqua e mi scivola la moto io rischio di annegare e non me la sento di prendermi questo rischio. Se ci saranno le condizioni ottimali potrei partecipare perché mi diverto un sacco. Ora l’appuntamento clou è la Baja 500 in California e partiremo il 20 maggio, poi a luglio ci sarà la Baja Aragon ed a novembre la Baja 1000 sempre in California. Tra queste potrei partecipare ad alcune gara del trofeo KTM forse potrei fare anche una gara in un Ungheria come ospite»