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Al contrario di quanto accade in Italia, nella gran parte dei paesi civilizzati è possibile modificare le proprie moto senza incorrere in alcun tipo di sanzione. Dalle nostre parti, invece, ogni componente dev’essere certificato e nient’affatto chiaro è quali omologazioni siano necessarie per cosa.
Le specifiche di alcuni particolari devono essere dettagliatamente previste dal libretto di circolazione – come le misure delle gomme – mentre alcuni accessori sembra possano essere comunque installati, a patto che abbiano superato dei generici procedimenti di approvazione – è il caso delle frecce e degli specchietti. La cosa tuttavia è discussa, e spesso nemmeno le forze dell’ordine sembrano avere le idee completamente chiare su questo tipo di problematiche.
Chiunque abbia una moto e la utilizzi abitualmente è ben conscio dell’infinità di discussioni alle quali è possibile dover fare fronte al primo posto di blocco, specialmente se all’agente incaricato di effettuare i controlli è stato specificamente richiesto di dissuadere i motociclisti dal frequentare una determinata tratta. In questo senso, alcuni percorsi sono diventati, nel tempo, delle vere e proprie trappole.
L’unica soluzione? Guidare a modo e avere la moto in regola o, se possibile, del tutto originale. Accortezze del tutto superflue per i nostri amici fighetti, sempre impavidamente alla guida di mezzi clamorosamente illegali e molto spesso equipaggiati con attrezzatura che in alcun modo potrebbe circolare sulle nostre strade. Perché se a voi tocca questionare anche per dimostrare che il vostro scarico rigorosamente di serie è veramente quello con cui la vostra moto è uscita di fabbrica, dev’essere sicuramente colpa vostra. Probabilmente è una questione di karma: in un’altra vita eravate dei truffatori o qualcosa del genere. Giustamente oggi non vi crede più nessuno.
Di che vi lamentate? Al motociclista fighetto, tanto per dire, queste cose non accadono mai: non viene fermato e, quando capita, tutto si risolve in un’amichevole stretta di mano. Nessuna multa, un buffetto al massimo. Un fatto peraltro del tutto noto, a quanto pare, se così tanti sono ancora i preparatori che continuano a chiedere decine di migliaia di Euro per moto che tutt’al più potrebbero arredare un soggiorno e, soprattutto, se così tanti sono ancora quelli disposti a darglieli – che, poi, lo sono? O sono pochissimi? Mistero.
E la sensazione di essere davvero l’unico a preoccuparsi di cose del genere è inevitabile, in certi frangenti. «Bella la moto, eh, ma come fai se ti fermano?» chiedo, ogni tanto. «Ma non ti ferma nessuno e se lo fanno non se ne accorgono neanche» è la puntuale risposta – ovviamente davanti a una special che accesa farebbe uscire di casa il buon Nico per vedere se il vicino è tornato.
D’altro canto di che stupirsi? Il fighetto non sente il caldo e neppure il freddo, ha i polsi d’acciaio e non prende la multa. E, poi, anche gliela sequestrassero o, addirittura, gliela confiscassero, sai che gliene importa? Tanto per farne un’altra non servono neanche duemila Euro.