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La pandemia Covid-19, che è lontana dall'essere risolta, ha penalizzato i mercati globali. Tutti indistintamente, se si escludono alcuni settori del commercio legati al digitale.
La moto non ha fatto, e non sta facendo, eccezione. E sebbene in alcuni mercati la situazione sia meno critica e in ripresa negli ultimi mesi, a livello globale il saldo continua a essere negativo.
Le statistiche raccolte da MotorCyclesData ci sono in questo senso di aiuto, raccontando, ad esempio, che nei primi sei mesi di quest'anno le vendite nel mondo di moto, scooter e ciclomotori si sono fermate a 21,9 milioni, ovvero in calo del 29,7%: -15,9% nel primo trimestre e -42,2% nel secondo, quando il lockdown è stato particolarmente diffuso.
Poi le cose sono migliorate: a luglio le vendite sono state di 5,2 milioni (solo -3,8%) e ad agosto, con 5,7 milioni di unità, sono tornate in positivo (+9%).
I primi due terzi del 2020, da gennaio ad agosto, hanno quindi totalizzato 32,8 milioni di veicoli venduti, e il saldo sullo stesso periodo del 2019 è stato di -21,5%. A livello mondiale sono dunque andate perse 9 milioni di vendite.
Le perdite più forti si sono registrate nella regione indiana (-37,4%), il resto dell'Asia (Cina, Giappone, Corea e Taiwan) ha visto un -4,1%, mentre l'ASEAN (altri mercati grandi quali Indonesia, Filippine, Vietnam, Thailandia, Malesia, Cambogia e Singapore) ha perso il 23,5%.
L'America Latina ha accusato un -19,6%, il Nord America un -9,6%, mentre in Europa il calo nei primi otto mesi è stato del 4,7%.
La società di analisi italiana prevede per l'Europa una piena ripresa alla fine dell'anno, mentre a livello mondiale la previsione è di un mercato 2020 di 55,5 milioni di unità. Ovvero in flessione dell'11%, con una perdita di 6,9 milioni di unità vendute.
Fonte MotorCyclesData