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Noi in Cina non ci siamo stati, ma, a giudicare dalle foto, di cose interessanti al CIMA Motor (l'equivalente del nostro EICMA) ce n'erano tante. Sì perché diciamo la verità: quello che in Cina manca in fatto di originalità viene colmato con uno spiccato senso dell'eccesso e una flessibilità, a dir poco liquida, nei confronti degli stilemi dei vari brand. E allora capita di vedere una Woyang con sulla fiancata una bella scritta DOATI e una bella livrea verde Kawasaki. Chi preferisce un look più corsaiolo può cadere in tentazione vedendo la livrea racing, sempre Woyang, liberamente ispirata a quella BMW, con tanto di sponsor "Pridgesport".
Altri marchi invece puntano tutto sull'originalità, non lasciando che sobrietà e buon gusto limitino i loro orizzonti stilistici. Cerchi dagli innominabili diametri vestiti da pneumatici che implorano pietà e asfalti piatti come lavagne. Ma, scherzi a parte, in Cina si sono visti anche diversi concept e tanti mezzi elettrici. Come dire: c'è chi al futuro - magari anche maldestramente - ci pensa.