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Fra le naked sportive di grossa cilindrata, Suzuki si è fatta notare nel 2015 con l'arrivo in vendita della GSX-S 1000. Due anni dopo c'è stato il primo aggiornamento e adesso, in occasione dell'entrata in vigore della normativa Euro 5, la quattro cilindri di Hamamatsu compie un deciso salto evolutivo promettendo appagamento nella guida e prestazioni importanti.
La struttura tecnica di base, motore e ciclistica, è quella conosciuta sull'ultima versione disponibile, al netto di diffusi aggiornamenti ed affinamenti che hanno interessato entrambi i comparti con attenzione anche alla gestione elettronica del motore come della potenza.
La novità maggiore è senz'altro quella estetica, con l'intera sovrastruttura ridisegnata nella ricerca di un'immagine più aggressiva e moderna.
Le linee sono diventate più tese e spigolose, compaiono ali aerodinamiche che aggiungono carico all'avantreno, il serbatoio ha le spalle più larghe (è sempre in acciaio ed è passato da 17 a 19 litri di capacità) e tutta la parte anteriore pare voglia aggredire l'asfalto da come si protende in avanti.
Qualcosa che nel mondo delle iper naked è ormai diventato un must, insomma, e che i designer Suzuki - ci dicono - hanno interpretato ispirandosi stavolta agli aerei caccia e agli Stealth in particolare.
Sicuramente molto originale è il nuovo faro a tre luci sovrapposte, e con innovativi proiettori a led molto compatti ed efficienti, che rende subito riconoscibile la nuova GSX-S 1000. Tutte le luci sono a led e i nuovi indicatori di direzione hanno dimensioni compatte.
Sono tre le colorazioni disponibili: la classica blu (Metallic Triton Blue), la Glass Mat Mechanical Gray (che richiama le tinte dei jet militari) e la più cupa Glass Sparkle Black.
La GSX-S 1000 arriverà nelle concessionarie a giugno, con il codino monoposto compreso nel prezzo che è fissato in 13.190 euro.
Per far conoscrere la nuova versione della naked mille, Suzuki ha organizzato la Première Show, si tratta di 17 appuntamenti presso altrettanti concessionarie ufficiali in tutta Italia. Calendario e informazioni sono disponibili a questo link.
Sulla nuova GSX-S abbiamo intervistato brevemente Paolo Ilariuzzi, direttore della divisione moto e marine di Suzuki in Italia, ed Enrico Bessolo, direttore commerciale della divisione Moto.
L'apprezzato quattro cilindri in linea di 999 cc, derivato come è noto dall'unità della celebre GSX-R K5, ha nuovi alberi a camme e nuove molle valvole, una diversa frizione e un nuovo selettore per il cambio a sei marce, pattino della catena di distribuzione laterale e carter di alternatore e frizione modificati in funzione del contenimento della rumorosità.
Naturalmente, sempre in ottica Euro 5, è nuovo l'impianto di scarico 4 in 2 in 1, che conserva la valvola parzializzatrice SET ma ha visto aggiungere un secondo catalizzatore.
Cambiando l'air-box di aspirazione, i corpi farfallati a comando elettronico e la fasatura di distribuzione (con meno alzata e incrocio per ridurre le emissioni), i motoristi Suzuki sono riusciti nel difficile compito di ritoccare verso l'alto la potenza e – mostrano le curve di erogazione a confronto come prova – di rendere anche più regolare la spinta ai medi regimi togliendo un paio di flessioni nella curva di coppia prima presenti.
Dai 150 cv a 10.000 precedenti, la potenza a 152 cv a 11.000 giri: è stato quindi aumento il regime di rotazione massimo.
La coppia ha il picco di 106 Nm a 9.250 contro i 108 Nm a 9.500 giri del motore precedente.
Nuova è poi la frizione assistita (SCAS, in italiano non suonerà bene ma è l'acronimo di Suzuki Cluth Assist System) che riduce il carico alla leva di comando e aggiunge la funzione antisaltellamento in staccata.
L'elettronica di controllo (SIRS) è stata ulteriormente sviluppata - ma niente piattaforma inerziale - e vede l'arrivo di tre riding mode (A, B e C: Active, Basic e Comfort) che danno differenti erogazioni della potenza (non cambia nel suo valore massimo) in accordo con l'apertura dell'acceleratore.
Un aggiornamento arriva anche per il controllo di trazione che dai tre livelli di intervento precedenti sale a cinque, e che può essere escluso.
Debutta anche l'acceleratore ride by wire, che sfrutta una elettronica a 32 bit, e nuovo è anche il quick-shift bidirezionale che fa parta della dotazione di serie.
Altre comodità sono l'easy start system e l'aggiornato Low RPM Assist che si fanno apprezzare soprattutto in città e nel traffico.
Arriva una nuova strumentazione dal profilo ottagonale con display multifunzione a colori di tipo LCD a matrice negativa.
Oltre alle classiche informazioni comprende la funzioni lap-time, il livello carburante, il consumo medio e istantaneo, le indicazioni per il quick-shift, per i riding mode e per il controllo di trazione.
La posizione di guida è stata appena rivista con l'adozione di un nuovo manubrio più largo di 23 mm e più vicino al pilota di 20 mm. Non cambia la posizione delle pedane e la sella – ridisegnata per aumentare il comfort – è sempre a 810 mm da terra. Ne deriva una assetto con il busto appena più rialzato e braccia appena più aperte.
Anche la sella del passeggero ha ricevuto una superiore imbottitura e una dimensione un filo cresciuta.
La ciclistica conferma il noto telaio bitrave di derivazione GSX-R, che abbraccia la testata, realizzato con parti fuse e stampate di lega di alluminio. In tubi di alluminio è pure il telaietto posteriore imbullobato alla struttura principale.
Identico è anche il robusto forcellone bibraccio, asimmetrico, derivato dalla super sportiva GSX-R 1000.
Le sospensioni sono state riviste solamente a livello di taratura e sono sempre composte dalla forcella rovesciata Kayaba con steli da 43 mm, completamente regolabile, e dal monoammortizzatore con articolazione progressiva e possibilità di regolazioni per il precarico molla e il freno idraulico in estensione.
Le ruote a sei razze calzano nuovi pneumatici radiali Dunlop Sportmax Roadsport 2 messi a punto specificatamente per quesato modello e nelle consuete misure 120/70-17 e 190/50-17. Nessuna novità invece per l'impianto frenante che conta sempre sul bidisco anteriore da 310 mm con pinze Brembo monoblocco a quattro pistoncini e ad attacco radiale.
L'ABS, non escludibile, è di Bosch.
Il peso dichiarato in ordine di marcia è di 214 kg, quattro in più rispetto al modello 2020, ma vanno considerati 1,5 kg di carburante imbarcato in più oltre all'impianto di scarico conforme alla Euro 5.
Come di consueto Suzuki mette a disposizione una lunga serie di accessori estetici, tecnici e funzionali con al centro la personalizzazione sportiva. Non mancano perà due diverse borse da serbatoio ad agganciare al tappo della benzina e le manopole riscaldabili.
Le sue rivali da un litro di cilindrata, e con motore a quattro cilindri, si chiamano BMW S1000R, Honda CB 1000 R, Kawasaki Z1000 e Yamaha MT-10.
Le potenze di queste moto, giusto per farsi un'idea, oscillano fra i 142 cavalli della Kawasaki e i 165 della BMW, e i prezzi fra i 12.790 euro della Z1000 e i 14.800 euro della S1000R.
Con i suoi 152 cavalli di potenza, una costruzione curata e ben rifinita, e con un prezzo appena ritoccato rispetto alla versione precedente (era in vendita a 12.690 euro) la GSX-S 1000 è pronta a giocare le sue carte.