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La professione giornalistica di settore, soprattutto se esercitata per qualche anno, tende a rendere un po’ scettici. In particolare, l’esperienza insegna che spesso il livello di entusiasmo – di hype, dicono gli anglofoni – del comunicato stampa è inversamente proporzionale ai reali contenuti della novità di cui parla.
Capita però che qualche comunicato sappia stimolare le corde giuste, magari disseminando qua e là parole che fanno fare qualche collegamento interessante. E’ il caso del comunicato diramato da Yamaha, che preannuncia per l’11 giugno una novità sportiva di grande portata – ve lo riportiamo a seguire in forma integrale. Novità sportive, di questi tempi, sono eventi davvero rari soprattutto in quel del Giappone; vale la pena provare ad approfondire.
Ricorderete tutti la presentazione ad Intermot del propulsore Yamaha P3 tricilindrico con fasatura irregolare. Un motore interessantissimo, che riprende filologicamente (ma non nella sostanza) un discorso già fatto dalla Casa di Iwata a fine anni 70 con la XS. Un motore che, stando ai ben informati interpellati in occasione del suo debutto, dovrebbe avere una cilindrata attorno agli 800cc e sarebbe nato per dare vita a più di un modello.
Un rapido controllo del panorama mondiale fa rapidamente pensare alle naked sportive, segmento dove Suzuki, Kawasaki e la stessa Yamaha vantano proposte di buon successo. Ma anche un segmento i cui confini vanno un po’ stretti alla sottolineatura del carattere sportivo della proposta da parte del comunicato.
Torna allora in mente il fatto che anche la categoria delle supersportive con cilindrata extra-competizioni sta tornando in forte auge, e che il progetto di una piattaforma (intesa in senso automotive) su cui realizzare più modelli combacia alla perfezione con un piano che veda la nascita tanto di una naked aggressiva (di cui si può distinguere la silhouette nell’ombra proiettata sull’asfalto attorno ai 25” del video che vi mostriamo e che sarebbe coerente con la posizione di guida del pilota) quanto di una sportiva carenata da derivare successivamente.
Non dimentichiamoci, anche se siamo i primi ad essere consci dello scarso significato di un simile parallelo, che la cilindrata 800 è stata abbandonata dalla MotoGP solamente da due anni – ben più tardi rispetto a quando il progetto di un modello del genere può aver preso vita – e che l’identità della cubatura con la massima categoria motociclistica all’epoca avrebbe costituito un sicuro plus.
Assodato che il discorso piattaforma possa giustificare la nascita di due modelli – naked e supersportiva – la domanda lascia però aperta una terza possibilità che potrebbe trovare giustificazione nell’abbigliamento del pilota che si vede ripreso. Perché non una crossover in stile motard? Nella gamma Yamaha manca, ma fu proprio la Casa dei tre diapason a proporne una per prima, nel lontano 1989, con la TDR250 spinta dal pepatissimo bicilindrico a due tempi della TZR. Ma non finirà qui, siamo pronti a scommetterci.
Basta dare un occhio ai saloni e all’entusiasmo che sanno ancora suscitare le proposte ipersportive per rendersi conto che sono queste le moto che fanno ancora grande presa sul pubblico. Che magari non se le può più permettere, o forse le ritiene ormai insensate nel traffico e nella viabilità attuale, ma quando le sogna inizia ad immaginarsi come Fantozzi con lingua felpata, salivazione azzerata ed occhi pallati davanti al funzionario di banca che gli potrebbe concedere il finanziamento.
Mettiamoci anche i diversi scoop realizzati da testate straniere (prima fra tutte Australian Motor Cycle News) che hanno sorpreso prototipi sportivi palesemente Yamaha in avanzata fase di collaudo, mascherati sotto le carenature di una R6. Possiamo sicuramente dare credito all’ipotesi che si tratti di una nuova R1 in arrivo giusto in tempo per il ventilato passaggio di Valentino Rossi alla Superbike al termine dei suoi due anni di contratto in MotoGP, ma c’è un’ulteriore possibilità, per noi più stuzzicante. Quella già citata sopra, di una sportiva di cilindrata intermedia fra 600 e 1000. Anche perché, parliamoci chiaro: come fanno le carenature di una R6 a rivestire un propulsore ingombrante lateralmente come un quattro cilindri in linea con fasatura a croce, principale responsabile delle forme giunoniche dell’attuale YZF-R1?
E voi, che ne pensate? Cosa sarà la novità Yamaha? Fateci sapere attraverso i commenti le vostre impressioni, ipotesi, scommesse. Soluzione l’11 giugno…
Gerno di Lesmo (MB), 30 maggio 2013 - Sebbene ad alcuni il Giappone possa sembrare un Paese votato alla tradizione ed al rispetto, dove il conformismo è imperante, dietro questa facciata stereotipata esiste una fervida subcultura, instancabile creatrice di nuove mode e idee.
Dimenticati i luoghi comuni e lasciati circondare dagli odori della notte, dall’asfalto ruvido e dal buio più nero: vogliamo presentarti l’altra faccia del Giappone, dove tutto quello che cerchi, per una volta, si troverà nel lato oscuro. Dalle spettacolari corse automobilistiche alla follia dei circuiti giapponesi, l'altra faccia della società nipponica è responsabile della nascita di alcune tendenze meravigliose e totalmente fuori dall'ordinario. Le stesse forze creative che muovono il lato oscuro ed anticonformista del Giappone hanno ora dato vita a un nuovo tipo di forza bruta, destinata a sconvolgere il mondo delle motociclette sportive.
Tutta la storia verrà svelata l'11 giugno 2013 alle 15:00 (CET) - Stay tuned: www.yamaha-motor.it