Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Dopo la 250 dello scorso anno, Yamaha completa il rinnovamento della gamma WR da enduro con la WR450F, sorella, più che cugina, della YZ450F fresca vincitrice del titolo iridato con Febvre nella MXGP. La tecnologia applicata dalla Casa dei tre diapason nel cross – il gruppo termico ruotato di 180°, con alimentazione e scarico rovesciati rispetto allo schema convenzionale – debutta quindi sull’ammiraglia enduro Yamaha, portandosi naturalmente dietro tutta una serie di soluzioni per adattare la base cross all’uso enduristico.
La base, come quella di tutto il resto della moto, deriva dunque dalla sorella da cross. Troviamo quindi anche qui il cilindro a testa girata, con aspirazione frontale e scarico posteriore, soluzione che ottimizza le prestazioni del propulsore causando però qualche grattacapo ai tecnici per posizionarlo all’interno del telaio. I benefici, stando a Yamaha, superano però gli svantaggi, con una maggior centralizzazione delle masse che migliora la guidabilità globale.
All’alimentazione troviamo un nuovo corpo farfallato da 44 mm (+2mm rispetto al precedente, che si porta naturalmente dietro un impianto d’iniezione completamente rivisto nelle caratteristiche, con iniettore dal diversamente angolato rispetto al condotto, e un corpo farfallato migliorato nelle prestazioni.
La pratica dell’enduro, inoltre, presenta difficoltà che impongono spesso velocità molto più basse – quando non manovre a moto ferma – rispetto al cross, il che ha dunque comportato una revisione dell’impianto di raffreddamento. La WR460F 2016 riceve dunque nuovi radiatori a diversa inclinazione, dotati di griglie specifiche e ventola di raffreddamento. Rivisto anche il motorino d’avviamento, con novità nel decompressore automatico e nel sistema di avviamento a freddo.
Cambia anche la trasmissione, con rapportatura interna allungata (tranne prima e quinta) e una nuova frizione, più leggera all’azionamento e rivista sia nei dischi che nelle piastre. Completa il quadro il Power Tuner, che consente la modifica diretta dei parametri d’erogazione (accensione ed iniezione) e funge da conta-ore senza la necessità di un consultare un laptop.
Nuovo naturalmente anche il telaio, riprogettato per le sopra citate necessità di ospitare un propulsore dall’architettura sostanzialmente differente rispetto al precedente. Basato naturalmente su quello della YZ450F, il doppio trave in alluminio è diverso nelle quote rispetto al precedente, ed è dotato di staffe motore alleggerite rispetto alla YZ-F.
La forcella è una KYB AOS (ad aria e olio separati) identica – taratura a parte – a quella utilizzata sulla versione cross; stessa cosa avviene per il mono, dotato anche di taratura per alte e basse velocità. L’impianto frenante conta su un nuovo disco anteriore da 270 mm, così come avviene per la YZ-F, mentre il cerchio posteriore passa da 19 a 18 pollici, come del resto era sul modello precedente.
Più durature le grafiche “in mold” per sovrastrutture pensate per facilitare gli spostamenti del corpo in sella, con sezione anteriore più snella, tappo serbatoio incassato e manubrio regolabile su quattro posizioni. Naturalmente presente il kit luci “stradale”, con un alternatore potenziato e una strumentazione con display multifunzione, che offre funzioni di contachilometri e indicatore della riserva.