Il Nuovo Codice della Strada è legge. Ecco che cosa cambia, dai 125 in autostrada ai guardrail salvamotociclisti

Il Nuovo Codice della Strada è legge. Ecco che cosa cambia, dai 125 in autostrada ai guardrail salvamotociclisti
Dopo svariati mesi di attesa e di ritardo per il Nuovo Codice della Strada il Governo sembra essere arrivato a un punto di svolta: il nuovo Cds è stato approvato in via definitiva. Ecco che cosa cambia
21 ottobre 2024

Dopo il via libera della Camera, il nuovo Codice della Strada, con 83 voti a favore, 47 no e un astenuto al Senato, diventa definitivo. Sono stati respinti tutti gli oltre 350 emendamenti presentati dalle opposizioni.

"Il nuovo Codice della Strada è finalmente legge. Più sicurezza e prevenzione, contrasto ad abusi e comportamenti scorretti, norme aggiornate ed educazione stradale vera". Lo afferma Matteo Salvini commentando sui social il via libera del Senato al Codice. "È un risultato frutto di un lungo confronto durato più di un anno con associazioni, enti locali, realtà dell'automotive ed esperti (esperti veri, non quelli che nelle ultime ore hanno diffuso fake news sulle maxi-multe per eccesso di velocità), con un obiettivo comune: ridurre le stragi sulle strade italiane. Avanti così", afferma il ministro dei Trasporti

Da mesi, forse anni, parliamo del Nuovo Codice della Strada, una delle mosse del Governo per tutelare maggiormente tutti gli utenti della strada. Inizialmente il Nuovo Codice della Strada sarebbe dovuto diventare legge a luglio, almeno questo era il volere del ministro Matteo Salvini, tuttavia ci sono stati ritardi causati anche dall'opposizione, che hanno portato appunto a questo rallentamento.

Riavvolgendo il nastro ricordiamo che il primo via libera alla Camera risale a marzo, mentre ad aprile il testo è passato al Senato, dove il processo è stato rallentato dalla presentazione di numerosi emendamenti, ma ora sembra tutto pronto.

Di seguito riassumiamo e ripassiamo le proposte e la direzione presa dal Governo nel Nuovo Codice della Strada. Ecco cosa cambierà.

  • Le nuove norme del Codice della Strada prevedono pene più severe per la guida in stato di ebbrezza o sotto l'effetto di droghe. Le sanzioni vanno da multe di 573 a 6.000 euro, sospensioni della patente fino a 2 anni, arresto fino a 1 anno e una decurtazione di 10 punti. Per chi risulta positivo alle droghe, non serve dimostrare l'alterazione per configurare il reato.
  • Viene introdotto l'alcolock, un dispositivo che impedisce l'accensione del veicolo se il conducente ha un tasso alcolemico superiore a zero. Inoltre, l'uso del cellulare alla guida comporta multe da 250 a 1.000 euro, sospensione della patente fino a 90 giorni e decurtazione di punti, con pene maggiori in caso di recidiva.
  • Cambiamenti anche per gli autovelox: se si ricevono più multe in un'ora, si paga solo la più grave, aumentata di un terzo. Le sanzioni per eccesso di velocità possono arrivare fino a 1.084 euro e prevedere la sospensione della patente. La guida contromano, se causa incidenti, comporta la confisca del veicolo.
  • Per i neopatentati, il divieto di guidare auto potenti passa da 1 a 3 anni, ma con limiti più flessibili. Gli scooter 125cc potranno circolare su tangenziali e autostrade. Aumentano le pene per l'abbandono di animali su strada, con sospensione della patente fino a un anno.
  • Oltre a pedoni e ciclisti, anche i motociclisti sono considerati utenti vulnerabili della strada
  • Bici e monopattini avranno nuove regole: casco, targa e assicurazione obbligatori per i monopattini, vietata la circolazione su marciapiedi. I ciclisti saranno più tutelati, con l'obbligo di mantenere una distanza di sicurezza di 1,5 metri durante il sorpasso.
  • Infine, viene introdotta la "sospensione breve" della patente, automatica e senza intervento del prefetto, per violazioni gravi come l'uso del cellulare, mancato rispetto delle cinture o dei semafori.

Oltre a una maggiore tutela nei nostri confronti, la verà novità per noi motociclisti è la possibilità di ingresso nelle autostrade e nelle strade extraurbane principali ai motocicli di cilindrata inferiore a 150cc, ma accogliamo con favore anche gli interventi che verranno realizzati sulle barriere protettive, con installazione della terza fascia “salva motociclisti” (DSM), e la possibilità per i motoveicoli di trainare un carrello appendice.

Inoltre il testo sottolinea l’opportunità di fare cultura all’interno della scuola anche attraverso corsi extracurriculari di educazione stradale e l’esigenza di tutelare i veicoli di interesse storico e collezionistico.

“Oggi abbiamo raggiunto un traguardo importante che rende giustizia al mondo motociclistico, che fornisce un grande aiuto allo snellimento del traffico cittadino, ma che ha bisogno di grande attenzione da un punto di vista della sicurezza. In particolare, il riconoscimento dei motociclisti quali utenti vulnerabili della strada è un ottimo e significativo risultato. Desidero ringraziare l’Intergruppo Parlamentare per la Mobilità Motociclistica che ha da subito ascoltato e fatto proprie le esigenze espresse dalla FMI e ringrazio il Parlamento che ha discusso ed approvato queste importanti novità per i motociclisti. Molto importante è stata anche la sinergia con ANCMA, che ci ha consentito di portare all’attenzione del legislatore la nostra voce unita e solida” ha dichiarato il Presidente della FMI Giovanni Copioli.

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Nuovo Codice della Strada: tutto quello che c'è da sapere

In totale, sono stati presentati 449 emendamenti, di cui oltre 360 dalle opposizioni, 60 da Forza Italia e 11 da Fratelli d'Italia, mentre la Lega non ha proposto alcun emendamento. Tuttavia, le insistenze di Forza Italia su alcuni temi, favorite dal fatto che non si trattava di un decreto in scadenza, hanno portato a uno scontro prolungato con la Lega, durato diverse settimane.

Tra le richieste di Forza Italia vi erano: l'obbligo del casco per i maggiorenni che noleggiano monopattini, con una velocità massima di 20 km/h, l'obbligo del casco per i minori in bicicletta su strada e un "patentino" sulle principali regole del traffico per chiunque utilizzi bici e monopattini. Alla fine è stato raggiunto un accordo che ha sbloccato la situazione: Forza Italia ha ritirato la maggior parte degli emendamenti, trasformando i restanti in ordini del giorno vincolanti, che saranno attuati nei decreti successivi al disegno di legge delega. Anche con le opposizioni è stata trovata una mediazione, portando al ritiro delle loro proposte di modifica.

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