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Correva l’anno 2021, l’allora governo Conte aprì le porte a un nuovo tipo di mobilità. Il provvedimento, voluto dal ministero dell’Ambiente di concerto con quello delle Infrastrutture e dei Trasporti, puntava a incentivare forme di trasporto sostenibili che garantissero il diritto alla mobilità delle persone nelle aree urbane nel periodo di emergenza da Covid-19.
E così per i residenti in comuni con più di cinquantamila abitanti lo Stato stanziò 210 milioni di euro per uno sconto del 60% sul prezzo finale del mezzo, fino a un massimo di 500€ di rimborso. Fu in questo modo che le nostre strade cominciarono a riempirsi di monopattini, il loro numero crebbe mese dopo mese ma, parallelamente, montava anche l’ira degli altri utenti della strada; il motivo è presto detto: questi mezzi a motore raggiungono spesso e volentieri velocità di 50 o anche 60Km/h, sono privi di targa che li renda riconoscibili e in caso di incidente per danni a cose o persone non sono coperti da un obbligo assicurativo. Già di per se la convivenza tra diverse categorie è ostica, se in più aggiungiamo questi ingredienti la discordia non può che aumentare.
Inoltre, l'ingresso di varie società di noleggio nel business dei monopattini in sharing ha messo il dito nella piaga, facendo trovare ai milanesi, in una città perfetta per i monopattini grazie alla sua morfologia ed estensione, monopattini ovunque: sui marciapiedi, buttati nel naviglio e talvolta in mezzo alla strada, scene già viste, peraltro, in occasione di un altro momenti chiave della mobilità meneghina (e non solo), quello dello sharing delle biciclette.
Arriviamo al 2024: il ministro dei trasporti Matteo Salvini recepisce l’onda di malcontento e, di fatto, scoraggia l'uso dei monopattini. Non direttamente, ma rendendo loro la vita difficile con una serie di regole molto stringenti come obbligo del casco anche per i maggiorenni, targa, indicatori di direzione e assicurazione.
E così mi sono detto, "perché non fare un giro per constatare com’è la situazione?". Chissà se coloro che fino a ieri sfrecciavano per le strade coi capelli al vento avranno messo il casco, mentre l'obbligo di dotarsi di targa e assicurazione ancora non sono effettivi perché si è in attesa dei decreti attuativi.
In sella alla mia moto compio quindi il tragitto casa-lavoro, viale Monza, corso Buenos Aires fino a porta Venezia. Noto da subito che di monopattinisti ce ne sono davvero pochi, anzi sono praticamente spariti.
Ne incontro due muniti di casco con monopattino privato e uno senza che però lo ha preso a noleggio. Il rapporto, rispetto a prima, sembra circa 1 a 10. Chiedo anche ad altri utenti della strada se è una mia impressione o sono davvero diminuiti drasticamente. Motociclisti, scooteristi, tassisti e anche alcuni vigili confermano la mia impressione. Quindi i monopattinisti torneranno o sono stati definitivamente spazzati via? Si sono presi il tempo per capire bene quale casco, quale assicurazione e dove reperire la targa, frecce ecc. per mettersi in regola oppure finiranno per essere completamente dimenticati nelle cantine?
Sediamoci sulla riva del fiume ed aspettiamo.