Nuovo Dpcm. Lombardia in Zona rossa? Cosa cambia per chi si sposta?

Nuovo Dpcm. Lombardia in Zona rossa? Cosa cambia per chi si sposta?
La Lombardia rischia di entrare in zona rossa e una decina di regioni in quella arancione. Divieto per tutti di varcare i confini regionali. Visite a parenti e amici, ma al massimo in due
13 gennaio 2021

Il Ministro Speranza riferisce alla Camera e le notizie non sono buone: "Questa settimana c'è un peggioramento generale della situazione epidemiologica in Italia". Le misure contenute nel Dpcm del 15 gennaio quindi andranno a dare un ulteriore giro di vite alle limitazioni già in vigore.

Sarà sicuramente confermata la suddivisione di aree (gialla, arancione e rossa) anche se è ormai certo che i parametri verranno rivisti verso una maggior prudenza. Verrà introdotta anche la fascia bianca: "il Governo - spiega Speranza - ha intenzione di prevedere anche una quarta area solo con incidenza sotto i 50 casi ogni 100mila abitanti e Rt sotto a 1".

Ma mentre si parla di zona bianca, sono almeno una decina le regioni che potrebbero entrare in zona arancione (Piemonte e Lazio, Liguria, Marche, Puglia, Molise, Umbria, Sardegna) e la Lombardia addirittura in rossa. L'abbassamento dell'indice RT (e di altri parametri) infatti porterà limitazioni agli spostamenti e alle attività consentite.

A prescindere dal colore però pare chiaro che saranno vietati gli sconfinamenti tra regioni, mentre potranno uscire dal comune di residenza sono gli abitanti in zona gialla. Per gli italiani "arancioni" sarà consentito spostarsi solo all'interno del proprio Comune ad eccezione di chi vive nei Comuni con meno di 5mila abitanti che potrà sconfinare, ma entro i 30 chilometri dal confine del proprio comune (quindi eventualmente anche in un'altra regione) ma non verso i capoluoghi di provincia. 

Non ci dovrebbero essere grandi novità nel nuovo Dpcm: rimane valido il coprifuoco dalle 22 alle 5 e pare anche la possibilità di far visita a parenti e amici solo coppia (i minori di 14 anni non vengono contati). Rimarranno sempre valide le deroghe per motivi di lavoro, salute e necessità oppure per rientrare presso il proprio domicilio o residenza.

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