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Con una presentazione online è stato svelato il nuovo motore Ducati Granturismo V4 che equipaggerà l'attesa Multistrada V4. La novità intravvista più volte nelle fasi di collaudo - e della quale è già stata annunciata l'entrata in produzione anticipando che avrà due radar in dotazione - che sarà mostrata ufficialmente il prossimo 4 novembre.
Il V4 Granturismo è stato introdotto in un video da Claudio Domenicali, AD Ducati e ingegnere, a sottolineare l'importanza di questa unità motoristica che trae origine dall'esperienza in MotoGP e che ha molte similitudini con il potente propulsore della Panigale V4.
Nel video che trovate qui sotto ci sono i contributi dei progettisti e sono raccontate le fasi e le modoalità di sviluppo di questo progetto.
Si è chiuso così il ciclo di avvicinamento alla presentazione denomninato cambio di paradigma.
I suoi 214 cavalli sono stati ridotti a 170 cv a 10.500 giri, ma non si tratta di un semplice taglio di potenza, bensì di una rivisitazione indispensabile per sfruttarne le qualità di erogazione su una stradale totale quale sarà la prossima Multistrada V4.
Si tratta di una unità compatta e anche più leggera rispetto al noto bicilindrico che equipaggia la Multistrada 1260: 66,7 kg di peso, ovvero 1,2 kg meno rispetto al bicilindrico Testastretta della 1260.
La cilindrata sale dai 1.103 cc della Panigale V4 ai 1.158 cc del Granturismo V4 grazie all'aumento dell'alesaggio di 2 mm (da 81 a 83 mm), sempre con la corsa – a questo punto ancora più corta in rapporto – di 53,5 mm.
La nuova distribuzione prevede un sistema di richiamo delle valvole a molla e non più desmodromico, il che ha permesso di portare gli intervalli di manutenzione a 60.000 Km. Un risultato è stato ottenuto grazie a materiali, trattamenti e scelte tecniche sviluppate per il sistema desmodromico che, applicate ad un sistema di richiamo valvole a molla (che precisa Ducati sollecita meno i componenti rispetto al Desmo) ha permesso di raggiungere un traguardo mai raggiunto prima.
Si è persa però anche un'esclusività delle moto Ducati, e questo non andrà giù a tutti, sebbene - razionalmente - le caratteristiche di erogazione di un motore di alta cilindrata, costruzione e potenza come questo V4 non ne giustificherebbero l'impiego e i costi di produzione.
Il risparmio nel prezzo dei tagliandi sarà una compensazione sufficiente alla mancanza? Probabilmente sì, visto che a questo motore altre peculiarità tecniche non mancano di certo.
Inoltre, afferma Ducati, il motore a molle assicura grande regolarità di funzionamento ai bassi regimi e ai bassi carichi, senza in questo caso tralasciare le prestazioni assolute, la potenza agli alti e l’allungo tipici di un motore sportivo.
Il V4 Granturismo eroga appunto 170 cavalli e una coppia massima di 125 Nm (12,7 Kgm) a 8.750 giri. Rispettando ovviamente i limiti dell’omologazione Euro 5.
Paragonato al motore della generazione precedente, il V4 Granturismo è più corto di 85 mm, più basso di 95 mm e solo 20 mm più largo. Queste misure hanno consentito agli ingegneri Ducati di inserire il motore all’interno del telaio in modo più efficace e centrale in modo da influenzare positivamente la posizione del baricentro della moto, con i benefici dinamici che ne conseguono.
Il V4 Granturismo adotta l'albero motore controrotante (come nelle migliori applicazioni super sportive) che migliora maneggevolezza e agilità della moto, e sfrutta la fasatura degli scoppi Twin Pulse capace di offrire un’erogazione corposa e gestibile a tutti i regimi. I perni di biella sono sfalsati di 70° e questo, combinato alla V di 90° e all'ordine di accensione determina appunto lo schema Twin Pulse già introdotto sulla Panigale V4.
Per ridurre il calore trasmesso dai cilindri posteriori, il V4 Granturismo adotta, come il Panigale V4, la modalità di disattivazione della bancata posteriore al minimo.
In questo modo, nelle soste al semaforo ad esempio, ne beneficia il comfort di pilota e passeggero e c'è una contemporanea - anche se minima -riduzione del consumo di carburante.