Officine Sbrannetti R NineT Spirit of Zeller

di Edoardo Licciardello

Le special su base NineT iniziano a stufare? Non certo quando sono così belle e ben fatte. Un omaggio italiano alla RS54 seconda nel Mondiale con Walter Zeller

di Edoardo Licciardello

27 novembre 2014

Punti chiave

Leggi anche
Galleria

Impossibile negarlo: il progetto BMW che ha visto la R NineT oggetto di ogni forma di preparazione, trasformazione e studio ha causato una vera e propria inflazione di special basate sulla boxer celebrativa del novantesimo anniversario della Casa di Monaco. Fenomeni del genere solitamente causano una crisi di rigetto, ma nel caso della NineT dobbiamo ammettere che la quasi totalità dei progetti finora svelati hanno dato mostra di grande originalità e di non aver ancora suscitato fenomeni di noia.

Come altre filiali (notevole il progetto giapponese sbarcato ad EICMA) anche BMW Italia ha dato vita a diversi progetti – fra cui il nostro, in collaborazione con Frank Augello – di cui si iniziano a vedere i frutti. Uno di essi è questa Spirit of Zeller. Realizzata dal preparatore spezzino Officine Sbrannetti, la NineT che vedete vuole essere un omaggio alla BMW RS54 con cui Walter Zeller si è piazzato al secondo posto nel Mondiale 500 del 1956. Un omaggio, attenzione, non una replica: distinzione molto importante, perché il tentativo di scimmiottare una moto dalle proporzioni giocoforza molto diverse dalla Rennsport originale difficilmente avrebbe prodotto un risultato granché equilibrato dal punto di vista estetico.

Vista di tre quarti anteriore per la Spirit of Zeller

Naviga su Moto.it senza pubblicità

1 euro al mese

Il serbatoio originale è stato lavorato da TP Design di Massa, ottenendo l’unità che vedete – un gioco di neri lucidi ed opachi ed un sapiente uso di zone lasciate grezze (alluminio spazzolato) per ricreare i filetti ma anche giocare sull’usura nelle zone di contatto con ginocchia e cosce del pilota. La sella, così come il cuscinetto personalizzato sul serbatoio, sono stati realizzati su misura dall’artigianale LA1972; la prima poggia su una base in metallo che sfrutta gli attacchi originali. Metallo (alluminio) anche per le tabelle porta numero, mentre per i parafanghi sono state modificate unità originali ed aftermarket per citare l’originale.

Finiture in argento, alluminio e nero per le componenti di trasmissione e coperchi teste avvicinano ulteriormente la NineT alla moto originale; diversi i dettagli (manubri, piastre, pedane fra le altre cose) fornite da Style & Performance. Lo scarico, realizzato da zero dalla siciliana MASS, fa il verso alle unità non silenziate d’antan, ma è omologato e mantiene la sonorità a livelli accettabili. Anche se, come da intenzione di Officine Sbrannetti, questa NineT è priva di fari ed altri ammennicoli stradali e soprattutto calza pneumatici slick. For track use only, come recita la formula in uso nei paesi anglosassoni.