Patente Speciale Moto. Ecco come ottenerla

Patente Speciale Moto. Ecco come ottenerla
Nel 2011 vi parlammo di Andrea e della sua tenace lotta contro la burocrazia per conseguire la patente della moto nonostante l'handicap. Ora ha visto riconosciuti i suoi diritti, guida una KTM 990SM e vuole aiutare altri centauri a conseguire la patente A speciale
15 maggio 2013

Patente Speciale Moto

L'articolo 116 del Codice della Strada detta le regole per il conseguimento delle patenti speciali. Stabilisce che le persone con disabilità, anche se affette da più minorazioni, possono ottenere la patente speciale delle categorie AM, A1,A2, A, B1,B, C1, C, D1 e D (non possono prendere l'estensione E). 
Queste patenti autorizzano alla guida di veicoli di particolari tipi e caratteristiche, e possono riportare specifiche prescrizioni determinate dalle commissioni mediche locali, che sono chiamate a fare gli accertamenti caso per caso. Le limitazioni vengono riportate sulla patente per mezzo dei codici comunitari armonizzati o dei codici nazionali stabiliti dal Ministero dei Trasporti.
Le patenti speciali dunque possono essere limitate alla guida dei veicoli di particolari tipi e caratteristiche, e con determinate prescrizioni/adattamenti precisati sulla patente stessa.


La storia di Andrea


Di Andrea Lostaglio vi parlammo la prima volta nel 2011. Andrea ha una paralisi ostetrica al braccio sinistro. Da sempre combatte contro la burocrazia del nostro Paese per vedere riconosciuti i suoi diritti. In Italia tanti uomini e donne hanno un handicap, che non impedisce certo loro di praticare sport agonistici e di condurre una vita priva di limitazioni; esemplare è il caso di Mattia Pasini, che corre in Moto2 nonostante il braccio seriamente lesionato in un precedente incidente con la moto da cross.  
La patente della moto per molti disabili resta però una chimera. La colpa è della solita, nauseante burocrazia italiana che riesce a impantanare persino il riconoscimento di diritti fondamentali. La patente, e quindi il diritto a spostarsi liberamente, è certo tra questi.
Andrea Lostaglio ritira la sua nuova KTM con i comandi adattati
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Andrea ha la patente dell'auto da una ventina di anni; a 40 anni grazie alla nuova legge ha deciso di riaprire il cassetto dei sogni e di prendere la patente della moto. Nel 2007  fece un primo tentativo per avvicinarsi al mondo delle due ruote. Raccolse un po’ di informazioni, ma poi mollò tutto.
A distanza di quattro anni ci ha riprovato e ha preso di petto la situazione, confrontandosi con le regole imposte dalla vigente normativa, che sono  estremamente restrittive.
Grazie all'interessamento diretto di un'azienda trevigiana, che si è appoggiata a un'autoscuola incaricata di contattare l'ASL per fissare l'incontro con la commissione medica, Andrea ha ottenuto la documentazione che stabilisce le modifiche necessarie per lui sulla moto. 

12.000 km in un anno con la sua KTM 990 SM


Andrea ce l'ha fatta. Dopo aver fatto scuolaguida ed esame con una Suzuki SV650, ha comperato e adattato alle sue esigenze una vera belva, la KTM 990SM. Con lei ha percorso 12.000 km in un anno e - molto saggiamente - ha preso parte anche ai corsi di guida in pista per imparare a conoscere le reazioni della sua supermoto.
Riportiamo alcuni stralci della lettera che Andrea ci scrisse appena ritirata la moto nuova. Vale la pena leggere le sue emozioni, che sono poi quelle che tutti noi abbiamo provato la prima volta in sella, quando è scoccato il colpo di fulmine per questa grande passione.

"Finalmente salgo sulla. Giro la chiave, premo il pulsante e il bicilindrico freme sotto le mie chiappe. Mi godo il momento, il più bello di tutto il percorso fatto fino a oggi, il concretizzarsi di uno sforzo che, non fatico ad ammetterlo, è stato lungo e snervante. Seguo le istruzioni, la leva sinistra della frizione è li, funzionante e irraggiungibile, ma la magia della Rekluse si compie.
Andrea ha seguito anche un utile corso di guida
Andrea ha seguito anche un utile corso di guida

 Siamo in folle, senza premere nulla inserisco la prima che entra senza problemi e senza fare la minima fatica, mentre la moto se ne sta lì buona buonina, senza avanzare di un millimetro. Ora sfioro l'acceleratore e... per poco non decollo verso Marte. Ok, lo ammetto, il mio unico termine di paragone è la manopola del gas dell' SV650 con cui presi confidenza rapidamente. Ma qua pare di star seduti su un altro mezzo, è un pò come passare dalla Panda alla Ferrari. Mi faccio coraggio anche se il cuore batte a mille, taro mentalmente il polso destro e lo obbligo a movimenti millimetrici. Ok, ora va meglio, la bastarda decide di non disarcionarmi e parte nel lungo rettilineo di uscita del cortile del capannone. Ho spazio e quindi via finalmente vediamo come si inseriscono le altre marce senza premere la frizione. Chiudo leggermente il gas e la seconda entra come un burro ma anche in seconda la 990 non perde quella spaventosa risposta al gas che la caratterizza. Devo prenderci la mano perchè, come disse qualcuno, la frizione stacca quando i giri motore sono corretti, altrimenti le marce non entrano più senza fatica. 
Proviamo i freni, inizio dal posteriore, basta premere leggermente per avere una risposta che l'SV neanche si immaginava, devo dire anche piuttosto dosabile. L'anteriore... beh qui addirittura siamo su un altro pianeta e le due dita che ho utilizzato per pizzicare la leva sono state più che sufficienti per comunicarmi che sono tanta roba (pure troppa!). Chiudo con un simpatico (si fa per dire) aneddoto: causa batteria malmessa mi è toccato spingere per quasi due chilometri la kappona... cominciamo bene!".


Passato un anno, possiamo dire che il bilancio di Andrea è molto positivo: il suo amore, prima virtuale, per le moto ha preso il volo e oggi già sogna una nuova KTM.
La sua storia è un forte incoraggiamento per le altre persone che, in condizioni simili, vogliono prendere la patente ed entrare in questo bellissimo mondo.