Patenti moto: le tipologie, i costi, farla da privatista. Tutto quello che c'è da sapere [GUIDA]

Patenti moto: le tipologie, i costi, farla da privatista. Tutto quello che c'è da sapere [GUIDA]
Nicola Andreetto
Patente AM, A2, A1 e A: quali sono le differenze? E si può guidare la moto con la patente B? Quanto costa fare l'esame da privatista? Facciamo chiarezza e rispondiamo alle domande più frequenti
25 giugno 2024

Vi è venuta voglia improvvisa di moto ma non avete ancora alcuna patente di guida. Oppure avete già la patente B per la guida delle autovetture e vi state chiedendo quale due ruote potreste guidare. Le risposte a questa e a tante altre domande riguardo le diverse tipologie di patente moto, ai vantaggi e svantaggi nel sostenere l'esame da privatisti e ai costi, le trovate tutte in questo articolo. Buona lettura!

Patente AM: il primo passo per i giovani centauri

La patente AM, comunemente nota come "patentino", è il punto di partenza per i motociclisti più giovani. Può essere conseguita a partire dai 14 anni di età e permette di guidare ciclomotori a due ruote con velocità massima di 45 km/h e cilindrata fino a 50 cc, oppure veicoli elettrici con potenza continua massima di 4 kW. Rientra inoltre nella categoria AM la guida di ciclomotori a tre ruote e quadricicli leggeri (minicar) con massa a vuoto inferiore a 350 kg, sempre entro i 50 cc o 4 kW per gli elettrici.

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Patente A1: per chi vuole osare di più

Salendo di cilindrata, troviamo la patente A1, conseguibile a partire dai 16 anni. Per ottenere questa licenza è necessario superare un esame pratico su una moto di almeno 120 cc e 90 km/h di velocità massima. La A1 permette di guidare moto fino a 125 cc e 11 kW di potenza, con la possibilità di convertirla in patente A senza ulteriori esami se conseguita tra il 1996 e il 1999. Inoltre, abilita anche alla guida di tricicli e quadricicli fino a 15 kW, ma solo sul territorio nazionale.

Patente A2: la via di mezzo

A 18 anni si può ottenere la patente A2, valida anche all'estero. L'esame pratico viene svolto su una moto da almeno 400 cc, 25 kW di potenza e un rapporto potenza/peso inferiore a 0,2 kW/kg. Questa licenza permette di guidare moto fino a 35 kW e tricicli senza limiti di potenza. Per passare alla patente A, basta sostenere l'esame pratico su una moto di categoria A. Le A2 conseguite prima del 2013 vengono automaticamente convertite in A dopo due anni.

Patente A: la licenza senza limiti

Infine, la patente A, detta anche A3, è la licenza più completa. Può essere ottenuta a partire dai 20 anni, con almeno 2 anni di esperienza sulla A2, oppure direttamente dai 24 anni. Questa patente abilita alla guida di qualsiasi motociclo, inclusi tricicli e quadricicli, ma solo sul territorio nazionale come per la A2. L'esame pratico deve essere svolto su una moto da almeno 600 cc e 40 kW di potenza. La patente A è inoltre riconosciuta anche all'estero.Insomma, cari lettori, qualunque sia la vostra passione per le due ruote, c'è una patente adatta a voi. Ricordate però che la sicurezza stradale viene prima di tutto, quindi guidate sempre con prudenza e rispetto delle norme.

Patente moto da privatista: vantaggi e svantaggi

È ormai noto che conseguire la patente moto da privatista comporti vantaggi in termini economici rispetto all'autoscuola. Tuttavia, quest'ultima offre il vantaggio di gestire in modo più agevole le pratiche burocratiche, occupandosi della trasmissione della documentazione alla Motorizzazione e del versamento dei bollettini. Per ottenere la patente A1 da privatista, si segue lo stesso iter previsto per la patente B: scaricare il modulo TT 2112 dalla Motorizzazione, prenotare l'esame, preparare i documenti necessari e pagare i bollettini. L'esame teorico dovrà essere sostenuto in autonomia, mentre per la prova pratica è richiesta la presenza di un istruttore abilitato. Per la patente A, invece, il procedimento è identico: richiesta del modulo TT 2112 e compilazione con i dati aggiornati. In conclusione, la patente moto da privatista può rappresentare una soluzione vantaggiosa in termini di risparmio economico, considerando che ricorrendo all'autoscuola si può arrivare a spendere fino a 500 euro in più. Tuttavia, questo approccio comporta un maggior impegno nelle procedure burocratiche e potenziali difficoltà nel superamento dell'esame teorico, essendo privi dell'aiuto di un istruttore nella comprensione dei quesiti ministeriali.

Costo patente moto: privatista vs autoscuola

Coloro che desiderano conseguire la patente moto si porranno inevitabilmente la domanda su quanto possa costare. Il costo è strettamente legato al metodo di conseguimento, ovvero se si opta per l'esame da privatista o presso un'autoscuola e alla tipologia di esame.Sostenendo sia l'esame teorico che quello pratico in autoscuola, il costo medio si aggira intorno ai 950 euro, mentre limitandosi alla sola prova pratica la spesa non supera i 650 euro. Analizzando nel dettaglio, la documentazione iniziale costa circa 150 euro, le esercitazioni pratiche 50 euro all'ora e la prova d'esame 100 euro. Scegliendo la via del privatista, il costo totale si aggirerebbe intorno ai 250 euro, una cifra decisamente inferiore rispetto all'autoscuola. Optando per una soluzione mista, con l'esame teorico da privatista e quello pratico in autoscuola, la spesa si attesterebbe sui 650 euro.

Chi ha la patente B può guidare moto?

Con la patente B si possono guidare i ciclomotori e tutti i motocicli fino a 125 cc di cilindrata e 11 kW di potenza.

Ho la patente B, come faccio a prendere anche la A?

Se si è già in possesso della patente B, non sarà necessario effettuare la prova teorica, in quanto è uguale a quella della B. Sarà sufficiente sostenere solamente l'esame pratico, recandosi in Motorizzazione come privatisti oppure scegliendo un'autoscuola. Un bel ripassino del Codice della Strada, però, noi lo consigliamo sempre vivamente.