Patenti moto, proposta choc in UE: alzare l'età minima e abbassare i limiti di velocità

Patenti moto, proposta choc in UE: alzare l'età minima e abbassare i limiti di velocità
In UE c'è una proposta sulle patenti moto: alzare l'età minima e limitare la velocità massima. A proporla è la presidente della commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento Europeo
27 settembre 2023

In Europa c'è chi propone di abbassare i limiti di velocità per le motociclette e la cosa ci lascia a bocca aperta anche perché non si tratta di una boutade ma di una proposta che arriva niente meno che dalla francese Karima Delli che non è un europarlamentare a caso, ma la presidente della commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento UE. Come sempre, però, andiamo con ordine e capiamo meglio di cosa si tratta.

Limiti di velocità penalizzanti

Di recente abbiamo spiegato come si vada verso una semplificazione del conseguimento delle patenti delle moto con la procedura avviata lo scorso 18 settembre che autorizza lo svolgimento di corsi di formazione al posto dell'esame pratico per le categorie A2 e A. Va invece in direzione opposta la proposta di modifica della direttiva UE sulle patenti che, a seconda della cilindrata, vuole alzare l'età minima per guidare una moto e al contempo punta ad abbassare i limiti di velocità consentiti ai motoveicoli.

Questo è quanto contengono alcuni emendamenti al progetto di risoluzione legislativa del Parlamento europeo sulla proposta di direttiva concernente la patente di guida. Come già anticipato, la relatrice è l'europarlamentare francese Karima Delli che ricopre la carica di presidente della commissione per i trasporti e il turismo del Parlamento UE e perciò a maggior ragione vanno prese seriamente. L'obiettivo nobile del progetto di risoluzione legislativa è ovviamente quello di aumentare ulteriormente la sicurezza stradale per arrivare a quel "Vision Zero" con cui si definisce l'azzeramento della mortalità stradale entro il 2050. Le intenzioni non possono che vederci d'accordo, decisamente meno quest'ultima proposta palesemente penalizzante per chi utilizza una due ruote al limite del ridicolo.

Ecco gli emendamenti in questione:

“fatto salvo il limite di velocità in ciascuna strada previsto dalle autorità nazionali, la velocità massima assoluta consentita dagli Stati membri per i conducenti di veicoli della categoria A1 non è superiore a 90 km/h, per i conducenti di veicoli della categoria A2 non è superiore a 100 km/h, per i conducenti di veicoli della categoria A non è superiore a 110 km/h. Velocità massima di 90 km/h anche per i quadricicli pesanti”.

Questo significa che anche con la patente A non sarebbe più possibile raggiungere il limite di 130 km/h in autostrada il che è semplicemente assurdo e senza senso e molto poco, a nostro avviso, ha a che vedere con la sicurezza stradale.

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Innalzamento di almeno due anni dell'età minima

Nelle fantasiose proposte c'è anche quella che riguarda l'innalzamento dell'età minima necessaria per guidare una moto. In pratica si sposta di due anni a seconda della cilindrata:

  • 16 anni per la categoria AM, ossia i ciclomotori (oggi in Italia è 14);

  • 18 anni per le categorie A1 e A2 (per la A1 in Italia è 16 anni);

  • 20 anni per i motocicli della categoria A. Tuttavia l’autorizzazione è subordinata all’acquisizione di un’esperienza di almeno due anni su motocicli con patente di guida della categoria A2.

Tuttavia c'è un ulteriore emendamento che autorizzerebbe gli Stati dell'UE a innalzare a 18 anni l’età minima per il rilascio della patente AM, a 20 anni per la A2 e a 22 anni per la A.

Non è definitivo, ma...

Queste sono proposte e non c'è nulla di approvato o definitivo, ciononostante ribadiamo che sono emendamenti presentati in forma ufficiale all'interno di un progetto che punta a modificare la direttiva europea sulle patenti di guida. Ci sembra però che, come purtroppo spesso accade, chi si trova nel ruolo di proporre queste leggi, probabilmente poco conosce della materia nella pratica. Siamo concordi che ci sia un problema di sicurezza stradale, ne parliamo quotidianamente anche sul nostro sito, ma queste proposte non ci sembrano andare nella direzione desiderata quanto risultare semplicemente penalizzanti per i motoveicoli. Sarebbe invece molto più importante lavorare urgentemente e massivamente sulla preparazione e sull'educazione civica di chi guida un veicolo a prescindere dal numero di ruote. Gli stati membri, poi, dovrebbe lavorare concretamente sulla manutenzione della strada non nel porre limiti di velocità diversificati e assurdi.

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