Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su info@moto.it
Dietro ogni curva, cambio di marcia e chilometro percorso c'è un componente spesso sottovalutato ma fondamentale: la pedana. Non un semplice appoggio per i piedi, ma una vera estensione del corpo del pilota che dialoga con la moto.
Ed è proprio in Lussemburgo, negli stabilimenti Gilles, che nascono alcune delle pedane più pregiate: componenti aftermarket ma anche OEM (Original Equipment Manufacturer), fino ad accessori montati sulle MotoGP.
Siamo quindi volati in Lussemburgo, a casa di Gilles, per raccontarvi il processo di produzione del loro prodotto di punta: le pedane.
Il primo step fondamentale è quello della Ricerca e Sviluppo. Tutto inizia nella sala dedicata, dove scanner tridimensionali catturano ogni millimetro delle superfici interessate. I tecnici Gilles scannerizzano aree specifiche delle moto riportando in formato digitale la realtà fisica, primo step fondamentale dove avviene la prima magia. Il primo prototipo prende vita attraverso stampanti 3D, creando bozze in plastica rinforzata con inserti in carbonio per aumentare la rigidità strutturale.
Questo approccio metodico permette all'azienda di fornire componenti OEM a Case prestigiose, che affidano la produzione delle pedane delle loro moto di serie alla competenza lussemburghese. La BMW M 1000 RR 2024, mostro in carbonio da oltre 210 CV, monta pedane Gilles di primo equipaggiamento, così come le KTM Duke 990 e RCR 990.
Fino a ora abbiamo parlato di pedane, ma il background racing emerge anche nelle piastre di sterzo per Yamaha R1 GYTR e nei paratacchi in carbonio montati sulla MotoGP di Quartararo.
Nel cuore produttivo si trovano oltre 30 macchine tra torni e frese, tutte a controllo numerico, che trasformano annualmente 130 tonnellate di alluminio in 517.000 componenti finiti. Due le leghe protagoniste, distinguibili dalla colorazione: l'alluminio 6082 standard e il 7075 - chiamato anche ergal - con composizioni specifiche secondo le specifiche richieste.
Il processo produttivo rivela la sua efficienza estrema: da un singolo cilindro di alluminio nascono 36 pedane attraverso torni Mazak QuickTurn Nexus 200 MSY che non conoscono sosta, lavorando 24 ore su 24, 7 giorni su 7. Ogni componente viene completato in soli 2 minuti e mezzo attraverso utensili in materiali pregiati, mentre sistemi di riciclo recuperano il mix acqua-olio di raffreddamento riportandolo nel ciclo produttivo con complessi sistemi di tubazioni che riportano i fluidi al pH ottimale.
L'elemento più spettacolare della produzione porta un nome: Roberto. Questo robot rappresenta il vertice dell'automazione industriale: quattro di questi complessi robot lavorano ininterrottamente, scegliendo utensili, movimentando pezzi e gestendo le frese e i torni con precisione micrometrica.
Il controllo qualità non lascia nulla al caso: il 10% della produzione passa sotto scanner dimensionali che verificano tolleranze fino al micrometro, garantendo standard altissimi anche per componenti motociclistici.
Ventiquattro componenti singoli compongono una pedana sinistra, assemblati su appositi tavoli di lavoro dove tecnici esperti posizionano ogni parte in stampi specifici per una precisione massima. La qualità si riflette nella cura maniacale: ogni vite viene serrata a mano con chiave dinamometrica secondo specifiche tecniche precise.
La garanzia di due anni si estende a tre tramite registrazione QR code, mentre ogni componente viene marchiato laser con loghi Gilles o del costruttore finale (OEM). Tutti i componenti Gilles sono plug-and-play: si rimuove l'originale, si installa il nuovo componente secondo il principio di sostituibilità immediata, senza dover fare particolari aggiustamenti.
La distribuzione organizzata per sezioni raggiunge 56 paesi in tutto il mondo, dai magazzini dove convivono prodotti finiti e parti di ricambio.
Vuoi scoprire come viene realizzata una pedana da moto Gilles nel dettaglio? Trovi il video completo a questo link, sul nostro canale YouTube!
Moto.it con Gilles