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Forse vi ricorderete di Mr White. No non è un personaggio di un film di Tarantino, Robert White è un ingegnere di cui parlammo qualche tempo fa per via di un suo studio aerodinamico applicato ai motocicli elettrici. Con i suoi esperimenti ottenne il record di velocità che si litigò poi con la Venturi guidata da Max Biaggi. Oggi ritorniamo a parlare della sua White Motorcycle Concepts (WMC) per via di una collaborazione avviata con Zero Motorcycles, azienda leader nel settore delle moto elettriche ad alte prestazioni.
Per farla molto breve e - ci scusino soprattutto gli ingegneri - un po' banale, la collaborazione ha portato a incorporare il condotto aerodinamico intelligente brevettato da WMC su una Zero SR/S riprogettata allo scopo. Diciamo subito che al momento non abbiamo dei dati concreti su cui riflettere per capire quanto questo tipo di aerodinamica vada effettivamente a darci in termini di efficienza e quindi autonomia che è ciò che al momento ci interessa maggiormente su una moto elettrica. Però qualcosa su questo esperimento si può già dire.
"L'aerodinamica è un argomento scottante, specialmente in MotoGP, dove alette e altri dispositivi migliorano i tempi sul giro, anche se questo beneficio in termini di efficienza non sempre si traduce sulle moto di serie. Il nostro condotto aerodinamico intelligente migliora l'efficienza aerodinamica, influenzando positivamente il consumo di energia, specialmente alle alte velocità", ha spiegato Robert White, Fondatore e CEO di White Motorcycle Concepts. I suoi ingegneri hanno maturato esperienza in Formula 1 e hanno applicato quanto appreso in questo progetto. Tuttavia proprio come in Formula 1 i benefici del condotto aerodinamico non entrano davvero in gioco fino a quando la moto non raggiunge velocità elevate.
Ci comunicano che la riduzione della resistenza aerodinamica sarebbe del 10%. Ma a quale velocità dovremmo raggiungere questo benedetto dieci per cento ancora purtroppo noi non lo sappiamo. Ipotizziamo però che il miglioramento arrivi quando siamo a velocità autostradali che, in effetti, è il momento più critico per l'efficenza delle moto elettriche. Intervenire su questa fase dell'utilizzo le renderebbe sicuramente più competitive nei confronti delle endotermiche. Non dobbiamo pensare però al miglioramento dell'efficienza aerodinamica soltanto come ad un'estensione dell'autonomia ma ad un approccio diverso al progetto. Come spiega la stessa Zero Motorcycles in una nota "Il guadagno in efficienza aerodinamica può essere utilizzato per estendere l'autonomia o ridurre i costi, riducendo la necessità di una batteria più grande, che a sua volta riduce peso, tempo di ricarica e spese per la batteria".
Sempre per semplificare potremmo dire: più aerodinamica significa meno batteria. Quindi abbassamento dei costi. Ma di quanto parliamo? Se il guadagno è del 10% e solo in determinate condizioni, ovvero le velocità elevate, forse per il cliente finale non ci sarà una grande differenza. Tuttavia questo è un esperimento interessante che va in una direzione sicuramente opportuna, quella della maggior efficienza aerodinamica possibile, nella speranza che nel frattempo si esca dal cul-de-sac tra costo e peso della batteria ed autonomia.