Pernat a ruota libera: «Biaggi lo licenziammo perché aveva rotto i cogl..»

Pernat a ruota libera: «Biaggi lo licenziammo perché aveva rotto i cogl..»
Carlo Pernat senza filtri si racconta e racconta il mondo di donne e piloti che lo circonda. Sempre su Riders Magazine un'intervista alla silenziosa coppia Pedrosa-Puig
6 agosto 2010


«Deve venire fuori quello che sono, una m…» afferma Carlo Pernat, manager di Capirossi e Simoncelli, in un’intervista esclusiva e piuttosto sbottonata a Riders Italian Magazine in uscita oggi. 

Senza peli sulla lingua si descrive «È uno a cui piace vivere e godere, nel senso che non mi faccio trascinare dalla vita, la trascino io. Il mio motto è: il tempo non passa, arriva. Il colpo di culo l’ho avuto nel 79, quando Piaggio ha investito nel settore sportivo comprando Gilera. Avevano bisogno di un uomo che si occupasse delle attività sportive e delle sponsorizzazioni. Non ci ho pensato un attimo. Poi un giorno dell’84 mi cercano i fratelli Castiglioni, allora titolari della Cagiva. Volevano offrirmi il posto da responsabile delle attività sportive. Ci ho riflettuto quattro giorni poi ho detto sì. È stata la fortuna della mia vita».

Nella sua storia Valentino Rossi e Max Biaggi. «Graziano Rossi, suo padre, mi disse: “Vieni a vedere mio figlio”. Era il 95 e capii subito che era un matto, faceva delle traiettorie... Firmò per tre anni, 30, 90 e 180 milioni. Nel ‘97 vinsero entrambi il mondiale, Valentino in 125 e Jacques -Villeneuve - con la Renault in Formula Uno. Siccome Valentino sbavava per Villeneuve, decisi di farli incontrare sul palco dei Caschi d’Oro. Era tutto organizzato, c’era la stampa, diecimila Tv... Solo che Valentino andò a ballare con gli amici.Provai a rintracciarlo ovunque, ma niente. Non gli ho mai chiesto dove fosse stato, non lo voglio sapere, è meglio». Biaggi: «Sì, nel ‘96 lo licenziammo perché aveva rotto i cog..”.

Ma la vera passione di Pernat sono le donne per cui ha speso un capitale, gli amici dicono che potrebbe aprire la guida Michelin dei bordelli: «Puttana, un appartamento me lo sarei comprato…» e vorrebbe «morire mentre “sto” con una bella figa. Vuoi sapere cosa scriverei sulla lapide? Qui riposa un uomo che si divertiva e basta, uno felicissimo della vita che ha fatto. La cosa più bella che puoi scrivere sulla mia tomba è che non cambierei niente, tranne la morte. Perché morire è brutto, gente. Ecco, scriverei così: non cambiatemi la vita, cambiatemi la morte».

 

Pedrosa e Puig

Il magazine propone anche un’intervista alla silenziosa coppia Puig - Pedrosa. Ecco un’anticipazione.

Dicono di Pedrosa che ha difficoltà nella bagarre «Non ci sono piloti perfetti, un pilota può fare una cosa bene e un’altra meno, ma quando hai vinto tre mondiali e sei fra i top quattro della MotoGP come Dani, non si può dire che non sei completo. Per lui non è facile mettere la moto a punto, perché è molto piccolo. Ma quando deve fare la guerra, la fa» dice Puig. Si lasceranno mai? «Tu starai sempre con la tua donna? La vita è strana, muy difficile. Adesso penso a fare il maximo in questo campionato».Il consiglio migliore che da a Dani «Quando era giovane gliene davo tanti. Adesso è maturo, non ne ha più bisogno».

Mesi fa avevate detto che per il rinnovo del contratto avreste parlato solo con Honda Giappone e non con Livio Suppo, il nuovo team manager.«Esatto, è quello che abbiamo detto. Le cose si dicono una volta sola». Del compagno Dovizioso: «Lo conosciamo bene sin dai tempi della 250. Quando fa un risultato buono parla, critica, altrimenti no. E alla fine vedrai come finisce...».

Dani Pedrosa dice di Alberto Puig: «Un uomo fondamentale per la mia crescita. Mi ha insegnato tanto. Come comportarmi in gara e anche fuori».amico, confidente, e manager: «Tutto».
Dei genitori: «Gente normale, umile. Hanno lavorato molto nella loro vita, tante ore extra per farmi correre. Senza pensare mai che un giorno sarei arrivato qui, solo perché avevo la passione delle moto».
Del futuro compagno Stoner: «È molto forte, tiene un’abilità per essere veloce, ed è molto potente».

Li accomuna il non voler dormire nel motorhome: «È molto più comodo... Io preferisco dormire in un buon letto, con il mio bagno e il ristorante giù di sotto. Ma sono gusti» asserisce Puig.

 

 

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