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La Procura di Genova ha dato parere favorevole al patteggiamento di circa 30 milioni. Autostrade per l'Italia paga "allo stato la somma equivalente al costo dei lavori progettati e mai realizzati per evitare il disastro".
Il patteggiamento si avvia dunque a chiudere il contenzioso penale che vedeva Aspi come imputata responsabile del disastro che il 14 agosto 2018 causò la morte di 43 persone. Ora, se dopo l'ok della Procura, la proposta di patteggiamento incasserà anche il benestare del giudice dell’udienza preliminare si arriverà a una soluzione che sembra soddisfare tutti. Aspi evita misure interdittive che potrebbero impedire alla società di lavorare per lo Stato. Il pubblico ministero invece ottiene la pena pecuniaria massima. Lo stesso vale per Spea, divisione di Atlantia che era incaricata di verificare lo stato delle infrastrutture.
Aspi ha risarcito alle famiglie delle vittime, 63 milioni di euro e ha sostenuto i costi di demolizione e ricostruzione del Ponte morandi (583 milioni). Le famiglie hanno commentato il patteggiamento dicendo che: "non lava le coscienze ed è oltretutto un’ammissione di colpa, avrà un impatto importante sull’iter processuale degli altri imputati: significa che il castello accusatorio è valido".