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Le prestazioni delle attuali MotoGP non sarebbero possibili senza l'elettronica di controllo, Querlla che permette di gestire la potenza in curva, di migliorare la stabilità in frenata e di contenere i consumi di carburante a livelli sconosciuti alla produzione di serie. Senza poi considerare l'importanza di sistemi come l'ABS, il controllo di stabilità e quello di trazione che sono utili ai fini della sicurezza, oltre che del piacere di guida, sulle moto che guidiamo tutti i giorni.
La tecnologia elettronica ha compiuto passi importanti negli ultimi anni sul fronte del sfruttamento delle prestazioni, come sulla riduzione delle emissioni inquinanti, ma anche se pensiamo all'ABS sportivo di alcune moto di serie – alla sua efficienza e sicurezza – capiamo che non si più farne a meno.
L'ultima tavola rotonda di Moto.it, svolta anch'essa durante il salone di Milano, chiude il ciclo che ha trattato il tema del ritorno delle super sportive, quello della sicurezza del casco, della riscoperta della moto classica e dell'evoluzione di enduro stradali e crossover.
Nico Cereghini, con la collaborazione di Maurizio Gissi, ha intervistato Maurizio Fiorentini (Program Manager R&D - Magneti Marelli Powertrain), Stefano Chenesi ( a medio termine, dai veicoli elettrici alle competizioni.tecnologiciAcquisition Manager Bosch Two Wheeler Safety), Enrico Pellegrino (Amministratore Delegato Peugeot Scooter Italia) e Luca Sacchi (Responsabile Innovazione Strategica Marketing di prodotto 2 Ruote, Gruppo Piaggio). I temi hanno spaziato dalla fotografia della situazione attuale ai possibili sviluppi
Maurizio Fiorentini ha ricordato che il controllo elettronica della coppia erogata è importante per ragioni legate alla prestazioni e alla sicurezza, ma anche per ragioni ambientali. Che sulle piccole cilindrate sta arrivando l'iniezione e questo aiuterà a sviluppare il resto: c'è da aspettarci molte novità per il futuro. La stessa esperienza del Kers in Formula 1 avrà una ricaduta sulla produzione di serie.
Stefano Chenisi ha spiegato come è stata sfruttata la tecnologia dell'auto trasferendola alle due ruote. Nelle quali cambia la dinamica, per cui il sistema ESP automobilistico si è evoluto nell'MSC motociclistico. Lo studio del limite dell'aderenza in curva fa sì che sia più semplice guidare, per tutti.
La mobilità urbana, ha aggiunto Enrico Pellegrino, passerà necessariamente attraverso una nuova tecnologia più pulita. Negli anni 90 Peugeot è stata la prima con lo scooter elettrico, poi evoluto e ancora in gamma. Il mercato non è operò ancora pronto soprattutto per problemi infrastrutturali: mancano le colonnine di ricarica e questo non tranquillizza. Uno stadio successivo è stata la bici a pedalata assistita: l'autonomia sale a oltre 100 km e la batteria si ricarica facilmente asportandola. In Italia si vendono ormai più bici elettriche che cinquantini classici.
Luca Sacchi ha ricordato come Aprilia si è sempre distinta nella gestione elettronica, dal ride by wire in poi. Piaggio lavora sull'elettrico da molto tempo, ha in gamma il primo e unico ibrido (MP3) in normale vendita, ora ha presentato la bici elettrica interamente progettata in casa. Piaggio ha iniziato dalla bici perché è più facilmente comprensibile dal pubblico, ma è solo il primo passo verso una nuova forma di mobilità: perché occorre rendere più accessibili le due ruote in città. Aprilia ha anche proposto una app che permette di regolare in maniera attiva le sospensioni e la gestione motore della RSV4, e di svolgere altre funzioni di rilevamento e confronto dei tempi e delle prestazioni sul giro di pista.
Non ci ferma a questi aspetti naturalmente. Buona visione.