Nico Cereghini: "Quei privilegiati della MotoGp"

Nico Cereghini: "Quei privilegiati della MotoGp"
Voglio essere ottimista sulla Moto2. Intanto la MotoGp al primo test, mostra equilibrio. Da uno che ha guidato la prima MotoGp della storia, lasciate che arrivi tutta l'invidia per Rossi e compagnia | di N. Cerghini
9 febbraio 2010

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Ciao a tutti.
Da uno dei pochi che ancora credono nella Moto2. L’ultima notizia è che sarà meno potente di quanto ci si aspettava: la Honda ha annunciato 140 cavalli contro i 150 previsti. Questione di affidabilità, bisogna fare tre gare senza problemi.
Insomma notizie mica belle, ma nonostante tutto io resto ottimista. La 250 era sempre la stessa moto, costava ai team quanto un jet, giusto provare a cambiare. La Dorna ha cercato di coinvolgere le case nella nuova classe ma si sono tirate indietro tutte, tranne la Honda. Ecco perché è venuto fuori il monomotore. Sarà una formula imperfetta, ma io ci conto: dello spettacolo abbiamo bisogno.

Cari piloti della MotoGp –e lo dico a nome dei miei lettori e ascoltatori- avete un bel culo a guidare quelle supermoto tutte le domeniche!

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Invece la Motogp, pur miserina con 17-forse-18 piloti in pista, parte bene. I primi test di Sepang hanno confermato che il quartetto dei fenomeni è pronto alla sfida, con Rossi su Stoner e Lorenzo su Pedrosa. Poi c’è Spies che si avvicina e Dovizioso è lì. Yamaha ha una gran moto, Ducati sta mettendo a punto il motore a scoppi irregolari, Honda sembra migliorata. Non tutti sono già pronti: Capirossi, Melandri e Simoncelli sono piuttosto indietro, ma c’è tempo. Per il momento, aspettando la prima gara (tra due mesi, troppi!), a noi non resta che l’invidia per questi ragazzi, alcuni ormai uomini fatti, che possono godersi le più belle moto del mondo sulle piste più belle del mondo. Un bel privilegio!

Le sensazioni che si provano su una MotoGp possiamo soltanto immaginarle, moltiplicando per n volte (come direbbe un matematico) quello che abbiamo sentito sulla moto più potente che siamo riusciti a guidare. Personalmente ho provato alcune delle più belle 500, dalla Suzuki campione del mondo di Lucchinelli alla Yamaha di Rainey, dalla Honda alla Cagiva; ma la Motogp non l’ho mai guidata né la guiderò: è troppo complicata da capire, in quei tre o quattro giri da giornalista.

Eppure portai in gara, una volta, una 1000 prototipo che potrebbe essere considerata la prima Motogp della storia. La Laverda, progettata dall’ingegnere Alfieri, con un motore che era la metà di un F1: sei cilindri a V, con sei carburatori verticali al centro. Un prototipo molto pesante, che i fratelli Laverda non avrebbero voluto far esordire nella 24 Ore del Castellet del ’78 perché non era ancora pronto, ma le insistenze dei tecnici e dei piloti (Carlo Perugini ed io) prevalsero. Poi non se ne fece niente perché la casa veneta andò in crisi, purtroppo.
La V6 cedette alla nona ora. Ma che musica! E che velocità: nonostante il peso, in fondo ai due km di rettilineo del Mistral superavamo le Yamaha 750 OW 31, quattro cilindri due tempi da GP, che erano le più potenti dell’epoca. Ancora adesso godo al ricordo.
Cari piloti della MotoGp –e lo dico a nome dei miei lettori e ascoltatori- avete un bel culo a guidare quelle supermoto tutte le domeniche!

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Da Automoto.it