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Radar fissi e mobili, e in genere tutti i sistemi di controllo della velocità dei veicoli, devono essere segnalati. La regola vale in Italia, ma anche nella maggior parte dei Paesi europei. Lo scopo è quello di colpire la prima causa di incidente che è appunto l'eccesso di velocità.
E' capitato a tutti di frenare prima di un punto di controllo per rientrare nel limite massimo consentito e poi magari riaccelerare una volta superato quel punto.
I nuovi dispositivi puntano a sanzionare questi comportamenti.
In autostrada sistemi automatici come l'italiano Tutor dissuadono dagli eccessi di velocità poiché, oltre a verificare la velocità istantanea nel punto di rilevamento, viene effettuato il controllo della velocità media in un tratto lungo diversi chilometri e in una sequenze di tratti.
Ma sulle strade extraurbane il controllo della velocità media non è attuabile e vige la verifica di quella istantanea.
Nella vasta regione di Castilla e Leòn, nel nord della Spagna, saranno installati 26 nuovi radar che andranno ad aggiungersi ai 780 fissi, 545 mobili e 92 di sezione già operativi in Spagna.
In particolare 16 di questi saranno dedicati a strade secondarie e saranno radar anti frenata e cosiddetti a cascata.
I primi controllano il tratto di strada immediatamente precedente al radar fisso già segnalato e normalmente ben visibile, mentre i secondi tengono a bada il tratto immediatamente successivo.
A quanto si sa le autorità non forniranno indicazioni del posizionamento di questi radar aggiuntivi – la segnaletica obbligatoria è quella esistente per l'impianto fisso – e saranno anche in grado di eseguire i controlli delle infrazioni semaforiche.
Le sanzioni previste per il superamento dei limiti di velocità arrivano fino a 600 euro e alla decurtazione di sei punti sulla patente.
Pare che anche le città di Barcellona, Salamanca, Castellòn e Ibiza ricorreranno ai nuovi sistemi di controllo.