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Raul Bova punta il dito contro le strade romane piene di buche e di radici: troppo pericolose per circolare su moto e scooter. Il suo appello è stato raccolto in un'intervista dal Corriere della Sera. Quelle dell'attore romano sono parole pesate, non uno sfogo e ogni sua affermazione è motivata e coerente con i fatti. " Il mio vuole essere un appello - ha dichiarato -: c’è davvero bisogno, necessità di difendere le persone, che hanno il diritto di essere protette, di avere dei percorsi urbani decenti". Il problema della manutenzione del manto stradale secondo Bova ormai non è una semplice negligenza dell'amministrazione, ma ormai rappresenta una questione di "sicurezza stradale", perché "quando si cade in maniera rovinosa dalle due ruote - aggiunge - non c’è casco che tenga!".
Il protagonista di tante pellicole di Cinecittà si muove su due ruote da quando era quattordicenne, ma ormai da qualche anno ha appeso il casco al chiodo: "Da un paio di anni, non uso più la moto: per una questione di sicurezza personale e per essere d’esempio ai figli". E proprio nell'ottica di padre spiega come il pessimo stato delle strade romane lo abbia convinto a non comprare lo scooter ai suoi figli: "quando erano adolescenti, il motorino non gliel’ho comprato, ho preferito metterli sulla microcar".
Ma la sua analisi non si limita solo a scooter e moto, Raul Bova è un fiume in piena e lamenta anche come la città eterna sia tremendamente ostile ai ciclisti. "Non solo ci sono poche piste ciclabili, ma quelle esistenti sono altrettanto sconnesse! - ribatte Bova - Prima di tutto andrebbero incrementate e poi andrebbero aggiustate...".
M.B.Q.