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Oggigiorno è abbastanza raro vederne in giro ma, a cavallo tra gli anni '60 e '80 vedere un Benelli Export per strada era tutt'altro che difficile. Venduto in più di 100.000 unità a partire dal 1959, infatti, nelle sue più svariate versioni il piccolo della Casa di Pesaro, si faceva notare all'interno della vastissima gamma di modelli utilitaristici per la propria affidabilità e per le discrete performance. Detto questo, risulta quasi anacronistica, ma decisamente romantica, la scelta di un ragazzo di 18 anni di acquistarlo in un mercatino e di decidere di restituire al piccolo ciclomotore quella dignità che gli era stata rubata dal tempo.
Approda così su questa rubrica “Restaurando fai da te”, la storia di Giordano e Michele Feruglio, padre e figlio che, con pazienza, amore e nostalgia, si sono cimentati nel restauro di questo Benelli Export 3V del 1979. Il modello del 1979, introdotto l'anno precedente, si differenzia dai modelli dai modelli più datati per l'adozione di un nuovo motore con testa e cilindro in alluminio e carter con sagoma maggiormente squadrata, mentre già dal 1977 la versione Export aveva ricevuto un nuovo serbatoio.
Non volendo però rubare altro spazio al vero racconto, lascerò “parlare” direttamente Giordano, protagonista di questa storia storia assieme a Michele.
“È davvero bello vedere come da quelli che qualcuno chiamerebbe "ferrivecchi", con passione, pazienza e grande competenza, escano delle moto rinnovate che altrimenti sarebbero destinate a triste fine”, così esordisce Giordano, e come dargli torto...
“Questo motorino l'ha scovato mio figlio ad un mercatino, forse lo ha scelto perché era uno dei ciclomotori che andavano per la maggiore quando avevo la sua età, o anche perché di semplice restauro. Ha deciso che fosse un peccato lasciarlo in quelle condizioni, e l'ha portato a casa, lasciato fermo giusto il tempo di terminare la scuola e affrontare l'esame di maturità. Subito dopo, il Benelli è stato smontato in tutte le sue parti: fortunatamente le condizioni meccaniche di fondo non erano male, così sono stati sostituiti l'ingranaggio della trasmissione primaria, rovinato, tutti i cuscinetti del motore e le guarnizioni, è stata rifatta una boccola e piantata in officina di rettifica. I carter motore, cilindro e testa sono stati sabbiati e poi pallinati.”
Il lavoro di Michele, che come dice Giordano, è sato eseguito quasi totalmente da solo, tranne che per qualche piccolo aiuto o suggerimento; si è poi concentrato sull'impianto sospensioni, dove forcella ed ammortizzatori, a parte essere stati riverniciati, hanno richiesto solo un ingrassaggio al rimontaggio, mentre solo il cavalletto ha richiesto alcune saldature.
“Il telaio è stato sabbiato, così come i parafanghi, e riverniciato a forno nel colore d'origine - rosso; sono stati sostituiti i cerchi, troppo arrugginiti per essere preservati, e sono stati zincati i mozzi e tutte le altre parti deteriorate. Un grande lavoro è stato richiesto poi per la raggiatura dei cerchi, che è stata eseguita in casa, ma che ha poi richiesto la mano di un esperto per una perfetta centratura.
Il lavoro di restauro, racconta Giordano, è proseguito con la sostituzione di “tutti i cavi di comando, con il rifacimento dell'impianto elettrico, mentre alcuni elementi quali pedane, comando luci, adesivi, tappo serbatoio e manopole sono stati rimpiazzati con nuovi componenti, in quanto esteticamente compromessi. Tutti i ricambi sono stati reperiti nelle varie mostre scambio.”
Qualche dritta e informazione Michele è riuscito ad ottenerla da appassionati di cinquantini d'epoca, in particolare di Benelli e Motobì, ai cui ha richiesto qualche informazione specifica.
Un lavoro condiviso tra padre e figlio, ma non troppo, infatti, come ci scrive Giordano, “l'assemblaggio ha richiesto più tempo del previsto, perché il "restauratore" lavorava in solitudine, molto geloso del suo lavoro.”
Il risultato lo potete vedere nelle foto, ora Michele sta pensando a qualche cosa di più impegnativo come un una moto da regolarità... si vedrà.
Avete restaurato anche voi una moto d'epoca? Mandateci le foto e i dettagli del restauro. Le documentazioni più complete verranno pubblicate su Moto.it. Inviate una mail con il vostro materiale a: [email protected]