Restaurando fai da te, Maserati 160 T4 1956

Restaurando fai da te, Maserati 160 T4 1956
La nuova rubrica dei restauri di moto d'epoca realizzati dai lettori di Moto.it. Una moto salvata dalla demolizione, ma che lavoro!
11 gennaio 2018

Tutti conoscono le eleganti e performanti auto Maserati, ma solo in pochi sanno che dal 1953 al 1960 la Casa del Tridente ha prodotto anche moto. In realtà, il produttore di moto non era esattamente lo stesso che produceva auto, bensì la Fabbrica Candele Accumulatori Maserati S.p.A., società nata dalla separazione di Maserati tra i tre fratelli Orsi, il cui padre nel 1937 aveva rilevato la casa, allora di Bologna, dai fratelli Maserati.

Nel 1953, quando Maserati venne spartita tra i fratelli Orsi, fu Ia Orsi a ricevere la “Fabbrica Candele Accumulatori Maserati”, azienda che non godeva di una buona salute finanziaria. Per risollevare le sue sorti, il consiglio di amministrazione prese la decisione di diversificare la propria offerta puntando sui ciclomotori. Non disponendo della conoscenza per iniziare la produzione, l’idea fu quella di acquisire la Italmoto, produttore di dimensioni modeste, ma altamente specializzato.

Modello Italmoto 160
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La Fabbrica Candele Accumulatori Maserati S.p.A. visse il proprio periodo di massimo splendore tra il 1955 e il 1956, anni in cui l’esportazione in Africa del Nord, Nord America e in alcuni paesi europei tenne alto il numero delle vendite. Fu verso la fine del 1958 e gli inizi del 1959 che ordini minori provenienti dall’estero, assieme ad una sempre maggiore competizione da parte di  Moto Morini, MV Agusta, Benelli e Laverda, costrinsero Maserati a produrre moto di cilindrata più bassa, diminuendone i profitti e costringendola a chiudere i battenti nel 1960. In totale, si,stima che negli anni di attività la Fabbrica Candele Accumulatori Maserati S.p.A abbia costruito circa 10.000 moto.

La moto della quale il nostro lettore Alex Poloni ci ha inviato le foto è una Maserati 160 T4, costruita nel 1956 e immatricolata l'anno successivo con targa di Aosta, che riporta il simbolo del Leone al posto di quello della Repubblica Italiana. Come riportato dal sito della Collezione Privata Andrea Ascari Maserati Moto, all'epoca la T4, che costava 216,000 lire ed era basata su un modello già prodotto da Italmoto, disponeva di un motore monocilindrico a quattro tempi con distribuzione ad aste e bilancieri, con albero a camme nel basamento azionato da ingranaggi. Le due valvole in testa sono inclinate fra loro di 80° e comandate da bilancieri con registri filettati per la regolazione del gioco. La testa è  in lega leggera, con guide e sedi delle valvole riportate e con un coperchio in unico pezzo tenuto da un prigioniero con un dado cieco. La camera di combustione è emisferica, con candela disposta sulla destra; e il cilindro è in ghisa con canna integrale e pistone in alluminio con cielo lievemente bombato. 

La moto prima del restauro
La moto prima del restauro

L’esemplare oggetto del restauro in questione è stato acquistato a maggio del 2015 da un demolitore di auto e moto. Al momento dell’acquisto, alla 160 T4 mancavano alcune componenti quali, ad esempio, il sistema di scarico, la copertina della sella, pedale del cambio e tachimetro. Oltre ai pezzi mancanti, la moto versava in condizioni davvero pessime a causa dei tanti anni di abbandono.

Per quanto riguarda i pezzi assenti, il nostro lettore è riuscito a reperirli grazie al supporto del Registro Storico Moto Maserati Italia "Maserati bikes" e di Giovanni Salmi.

La moto è stata restaurata sotto ogni singolo aspetto, a partire dal rifacimento di motore, impianto elettrico e sospensioni. Una grande attenzione è rivolta alla parte estetica, con la carrozzeria e telaio verniciati con molta cura. Un dettaglio molto bello, poi, è la sella bicolore in pelle, marchiata Radaelli.

Un lavoro che ha richiesto tanta pazienza, per reperire i pezzi mancanti, e dedizione, ma che ha permesso di salvare dall’oblio una moto dall’alto valore storico e collezionistico.

 

Avete restaurato anche voi una moto d'epoca? Mandateci le foto e i dettagli del restauro. Le documentazioni più complete verranno pubblicate su Moto.it. Inviate una mail con il vostro materiale a: [email protected]

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