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Il mio coast to coast per il trasloco è finito: sono arrivato a Los Angeles dopo 4 giorni di guida venerdì sera, giusto in tempo per andare a seguire il Supercross di Anaheim 3 il giorno dopo. Mentre guidavo sulla infinita I-20, che parte in North Carolina e attraversa il Sud degli States fino a sfociare nella I-10 quasi sul confine tra Texas e New Mexico mi sono messo a contare le moto che ho incrociato. Su un totale di 41 moto in 4 giorni e 3500 Km ho visto 30 Harley, di cui 20 solo sulla circonvallazione di Dallas, 2 BMW RT1100 modello vecchio, 2 BMW RT1200 modello nuovo, due vecchie Honda CBR, una ancora più vecchia Kawasaki GPZ550 (!), un paio di Gold Wing e una Honda ST1300 dell’Highway Patrol in Georgia.
La moto numero 41 era una KTM Adventure 990 che però, sempre in zona Dallas, era guidata da un meccanico che la stava testando: è entrato in autostrada in tuta da lavoro, sporgendosi di lato per ascoltare il motore ed è uscito immediatamente all’uscita successiva. Quindi non so se davvero conta come moto numero 41. È vero che erano 4 giorni feriali, la maggior parte passati guidando nel deserto, ed è anche vero che in Georgia, Alabama e Mississippi faceva freddo, ma dal Texas in poi ci sono stati sempre almeno 20 gradi. Se dunque togliamo dal totale il poliziotto fuori Atlanta, le 20 Harley, le due CBR, il KTM due BMW ed una Gold Wing che ho visto tutte a Dallas, il totale è di 14 moto per 3500 Km ovvero una media di circa una moto ogni 250 Km, davvero niente di speciale, no? Sarebbe come andare da Firenze a Roma in un giorno di primavera ed incontrare una sola moto…
Eppure i numeri del mercato dicono che la vendita di moto è in crescita, mentre quella delle automobili è in calo sensibile, uno dei peggiori degli ultimi anni. I numeri aggiornati del MIC (Motorcycle Industry Council), che coprono l’ultimo trimestre del 2014, mi sono arrivati ieri: il mercato ha chiuso con una crescita rispetto allo stesso trimestre del 2013 del 3,8%, ma l’aumento percentuale del 2014 rispetto all’anno precedente è di solo 2,7 punti. Da notare che la parte del leone a fine anno l’hanno fatta le moto da offroad non targate (qui anche le Enduro competizione non sono targate e non possono circolare su strade aperte al traffico), dove si è registrato un aumento delle vendite di oltre il 10%.
Continua invece la caduta libera degli scooter, che hanno ceduto un ulteriore 3,5%. Tutte le altre categorie, come le Dual Sport e le stradali in genere, hanno fatto segnare un discreto +3% di media, lasciando ben sperare per il 2015. In questo momento piuttosto positivo non è dunque un caso che proprio oggi l’organizzazione della AIMExpo di Orlando abbia rilasciato un comunicato stampa in cui annuncia la creazione di una serie di altre fiere dedicate ai consumatori a partire dal 2016. Niente di nuovo sotto il sole, visto che da quasi due decenni esistono in USA gli IMS Show di cui vi ho già parlato in passato. Quello che fa notizia è che gli IMS potrebbero a questo punto morire del tutto, visto che il promoter era lo stesso della ormai defunta Dealer Expo di Indianapolis, l’unica fiera di settore in America prima dell’avvento di quella di Orlando. Per ora non sono stati comunicati ne il numero di eventi previsti (le IMS hanno sempre fluttuato tra 12 e 15 all’anno) ne le date o le location, ma maggiori dettagli dovrebbero arrivare a brevissimo.