Ride in the USA. Kawasaki KLR650, la moto da "giro del mondo"

Se doveste scegliere una moto per fare il giro del mondo, da guidare per giorni per centinaia di km, quale scegliereste? Ecco perché io sceglierei la Kawasaki KLR650
30 dicembre 2015
In questi giorni ha fatto freddo anche qui, nel sud della California (la temperatura è scesa anche sottozero un paio di notti – cosa del tutto inusuale), quindi non sono riuscito ad andare in moto come volevo nella pausa natalizia.
Allora ho lavorato per finire la mia XR (che dovrebbe essere pronta a giorni) e mi sono anche messo a mettere ordine tra i miei vari hard disk pieni di foto.
 
È un lavoro talmente lungo e tedioso che lo rimando all’infinito, cioè fino a quando non trovo più quello che mi serve e sono costretto a rimboccarmi le maniche. Il che, avendo a che fare con una mezza dozzina di dischi da 3Tb, più vari servizi di cloud, accade generalmente ogni due anni.
 
Personalmente per visionare e muovere o cancellare velocemente le mie immagini uso Adobe Bridge, che ti da la possibilità di avere delle preview di discrete dimensioni senza dover aprire ogni singola foto per capire di cosa si tratti, se sia a fuoco, se sia interessante/utilizzabile, eccetera.
 
E proprio durante le mie pulizie mi sono soffermato più volte su alcune foto di vari giri che ho fatto sulla Kawasaki KLR650, una moto secondo me tanto brutta da vedere quanto bella da usare in ogni condizione. Ci ho girato un po’ negli USA ma soprattutto la ho usata per un bellissimo giro in Colombia nel 2014 (di cui tra l’altro vi ho parlato proprio su Moto.it) su strada e fuoristrada, probabilmente la smotazzata più bella della mia vita, fino ad ora.
 
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La KLR650, incredibilmente, non è venduta in Europa, dove credo che Kawasaki non abbia nulla di simile a catalogo per combattere le varie Yamaha XT ed XTZ e probabilmente una miriade di altri modelli che qui negli USA nemmeno arrivano.

Ma negli Stati Uniti la KLR650 si è creata un seguito di appassionati irriducibili che trova riscontro in poche altre moto, specialmente nello stesso segmento. Ci sono forum e pagine Facebook dedicate alla Honda XR650L e alla Suzuki DR650, è vero, ma la dedizione e la “militanza” degli appassionati di queste due altre monocilindriche dual sport non sfiora nemmeno il quasi fanatismo dei paladini della KLR.
 
Il fatto è che, come ho detto più volte, la KLR può fare davvero tutto, specialmente dopo il sostanzioso aggiornamento alle sospensioni della versione 2012. E qui negli USA, con un prezzo di $6.599 nuova (e di circa $4000 per un ottimo usato con pochi km) ci sono davvero poche alternative se si cerca la “moto totale”. Personalmente ci ho fatto di tutto: con un set di valigie e un parabrezza rialzato ci ho fatto del turismo anche a lungo raggio (circa 400 km al giorno per diversi giorni), mentre, riducendo il carico al minimo, l’ho usata in fuoristrada in situazioni abbastanza impestate, pur con delle gomme “dual”.
 
In Colombia sono arrivato a strisciare più volte le pedane su asfalto, e, seppur a pieno carico, ho fatto intere giornate in fuoristrada, anche in condizioni di fango profondo nella giungla, sabbia nel deserto del Tatacoa e neve e sterrato ghiacciato sul Nevado del Ruiz.
È vero, il motore potrebbe avere più cavalli, è vero, potrebbe essere più leggera e maneggevole, è vero, è davvero bruttina e tutta quella plastica squadrata che fa da cupolino rischia di sbriciolarsi in mille pezzi ad ogni caduta. Ma tra tutte le moto che ho provato fino ad oggi (in oltre 30 anni di militanza a due ruote) la KLR650 - e più recentemente la Yamaha XT660Z Ténéré - sono due moto che mi hanno colpito molto, e che sceglierei immediatamente come perfetta cavalcatura per il mio immaginario e probabilmente irrealizzabile giro del mondo in solitaria.