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Questa settimana parlo di qualcosa che non c’entra nulla con le moto, ma che si riallaccia a quanto avevo scritto riguardo alla burocrazia semplificata qui in America
Beh, in effetti qualcosa che riguarda le moto c’è: oggi sono passato da Shawnee, Oklahoma, città dove vive Trey Canard (ok, come tentativo fa un po’ pena…).
Il fatto che io mi trovassi in Oklahoma si riallaccia però ai tanti discorsi fatti sulla burocrazia americana, semplice e senza troppi intoppi quando si tratta di documenti e pratiche a livello locale e statale. Quando però si sale a livello federale iniziano i problemi, ed è proprio per questo motivo che mi sto sciroppando l’ennesimo coast to coast alla guida del mio pickup.
Dopo essermi trasferito in California, infatti, non volevo ancora trasferire tutto dalla Georgia, anche perchè la mia vita per metà è ancora saldamente legata ad Atlanta. Ad Atlanta ho lasciato anche la residenza, alla quale sono collegate le targhe e i bollini di circolazione sia della moto che del mio Silverado. Il rinnovo delle tasse di circolazione, dovete sapere, in USA avviene in corrispondenza della data di nascita del proprietario: un sistema intelligente per evitare ingorghi informatici in una nazione di oltre 300 milioni di abitanti, ed un modo perfetto di rovinarti il compleanno.
Comunque, mentre la moto si rinnova online senza problemi e l’adesivo per la targa te lo mandano via posta, per le auto il discorso è diverso e cambia da Stato a Stato. In Georgia ogni anno è obbligatorio un controllo delle emissioni: una volta passato il test ($20) l’officina autorizzata carica i dati nel database del DMV (la nostra Motorizzazione) e già in giornata è possibile rinnovare il bollino online. Senza aver effettuato il test, giustamente, il portale non ti permette di fare il pagamento.
Tutto bene, salvo che io, avendo portato il mio Silverado in California, non avevo modo di fare il test emissioni (che può essere effettuato solo nello stato di registrazione della targa).
Sono andato al DMV a Los Angeles e lì mi hanno dato un modulo semplicissimo che usano loro quando il veicolo si trova al di fuori dello stato: una semplice dichiarazione, che va associata ad una conferma da parte di un poliziotto (il quale attesta che il veicolo si trova dove il proprietario afferma). A quel punto il test emissioni è rimandato fintanto che il proprietario del veicolo non lo riporta in California.
Armato di buone speranze mi aspettavo un comportamento simile da parte dello stato della Gerogia ma, ahimè, mi sbagliavo di grosso. Il modulo effettivamente c’è anche lì, ed anche li serve fermare un poliziotto che attesti la presenza fisica del veicolo dove affermato dal dichiarante. Vanno però aggiunte almeno due bollette per dimostrare che il proprietario risiede in uno Stato “non a ragionevole distanza di guida dalla Georgia”. Alla dichiarazione controfirmata dal poliziotto va aggiunta una ulteriore prova cartacea (basta una ricevuta del meccanico o quella di un parcheggio, basta che riporti la targa).
Ma non finisce qui: serve anche una dichiarazione del datore di lavoro che certifichi l’effettiva necessità del veicolo di trovarsi al di fuori dello Stato, per un tempo che va specificato. Oppure serve una dichiarazione della scuola o università. Io, come libero professionista, avrei dovuto autocertificarmi presso un altro ente per poi inoltrare la pratica anche al Georgia DDS (Department of Driver’s Services). UN INCUBO! E i tempi di risposta per nulla certi.
Considerati tutti gli sbattimenti, e la multa quasi certa (per di più incrementale per ogni giorno di ritardo nel pagamento dopo la data di scadenza) ho deciso di fare un veloce cambio d’olio al Silverado e di saltare al volante all’alba di lunedì mattina. Sono così incazzato per tutta questa storia che mi sono messo a tuono sulla I-40 e in due giorni mi sono sciroppato già due tapponi marathon: Da Los Angeles ad Albuquerque (New Mexico) in 14 ore e da Albuquerque a Little Rock (Arkansas) in altre 15 ore: per un totale, per ora, di 1700 miglia ovvero 2720 chilometri.
Mentre mi leggerete starò facendomi una bella dormita prima di fare l’ultima tappa attraverso Memphis (Tennessee), Tupelo (Mississippi) e Birmingham (Alabama), altre 500 miglia fino ad Atlanta.
Beh dai, anche se di super fretta, almeno qualche tappa mitica me la sono fatta, come Roy’s Motel sulla Route 66 o Cadillac Ranch ad Amarillo in Texas. Dal lato scenico gli USA hanno sempre qualcosa da offrire, anche a chi non ha tempo di fermarsi.