Riecco il trend delle "moto volanti", tra fantascienza e realtà

Riecco il trend delle "moto volanti", tra fantascienza e realtà
Dal nuovo brevetto Honda alla Zapata che ha fatto parlare di sé per aver attraversato la Manica, di ipotesi di moto volanti è di nuovo tutto un fiorire. Ma siamo sicuri di averne proprio bisogno?
22 agosto 2019

Ci risiamo, ma stavolta è grave: Honda ha appena depositato un brevetto per una moto volante. Si ripropone così, per l'ennesima volta, il progetto di fare delle nostre motociclette qualcosa che sta a metà tra la follia e l'assoluta velleità di fare una cosa per la quale l'uomo ha un'inspiegabile debole: volare.

Del resto alcuni i personaggi geniali hanno realizzato il loro sogno di vincere la gravità su un mezzo di trasporto personale, come ha dimostrato l'inventore francese Franky Zapata con l'attraversamento della Manica su un hoverboard in stile Ritorno al Futuro che in molti hanno etichettato come il più accreditato a potersi fregiare dell'ambita etichetta di Flying Bike.

Non che manchino altri fascinosi esempi, come l'intrigante prototipo del customizer francese Lazareth o le numerose realizzazioni della Hoversurf che arriva anche a fornire la polizia di Dubai con un mezzo (l'S3) capace di stare per aria tra i 5 e i 10 metri per un massimo di 25 minuti. Poi lo schianto. Ma se volete possiamo citare anche la Jetpack Speeder (economicissima: 330.000 euro) a decollo verticale che vi spara fino a 4.500 metri d'altezza ad una velocità di 240 km/h per una ventina di minuti finiti i quali se siete ancora tra le nuvole è game over.

il disegno per la richiesta di brevetto di moto volante Honda
il disegno per la richiesta di brevetto di moto volante Honda
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A parte il facile sarcasmo, il brevetto Honda propone un concetto non nuovo, quello della hoverbike a seduta automobilistica, sostenuta in volo da una serie di eliche mosse da - in questo caso - otto motori elettrici; tuttavia, il fatto che la richiesta di brevetto provenga non da una sconosciuta start-up americana in cerca di fondi come Rosa Motor Company - che per lo sviluppo della sua Kirby volante ha poi raccolto solo 273 euro nel crowdfunding poi cancellato - ma da uno dei più potenti e scientificamente preparati produttori di veicoli al mondo, ci fa pensare che qualcosa di importante può essere sviluppato. Ma, lasciateci aggiungere, non in campo motociclistico.

Della moto volante noi prenderemmo volentieri la spinta devastante dei motori a reazione o quella progressiva degli elettrici, il guizzo verticale, il fascino di sentirsi in sella ad un mezzo totalmente svincolato da attriti con l'asfalto e dalle portiere delle macchine aperte all'improvviso.

Magari ci sarebbe difficile rinunciare al piacere di disegnare una curva, a quello di percorrere i sentieri impervi, senza contare che non potremmo più attingere a tutta quella iconografia on the road, dato che di strade non ne vedremmo più: solo corsie e corridoi aerei. Oh, aspetta: ma mica ci vorrà pure lì una patente? E quale, tenuto conto che i mezzi a reazione sviluppano potenze e velocità stratosferiche? Ci dovrà pure essere un codice del... volo? E che facciamo con le norme antinquinamento e antirumore? Otto motori elettrici o un solo motore a reazione producono un frastuono infernale: si ritorna al principio loud pipes save lives?

Insomma, la moto volante per adesso è un bellissimo esercizio di tecnologia, pochi dei prototipi volano davvero e non c'è nessuna domanda di sostituzione con le moto tradizionali; quelle con le ruote, per capirci.

La Hoversurf S3 in dotazione alla polizia di Dubai
La Hoversurf S3 in dotazione alla polizia di Dubai

Forse tutti questi brevetti riguardanti mezzi volanti potranno in futuro - distopico - aprire un mercato a parte, che sta iniziando proprio adesso con i droni e magari si sarà pure pensato di mettere in produzione dei droni king size e vedere se in qualche modo il veicolo risultante possa avere un'utilità e un mercato ma, fino ad oggi, i veicoli volanti sono destinati o alle imprese singolari come, appunto, l'attraversamento della Manica da parte dell'inventore francese Franky Zapata o alle chimere di chi è cresciuto a pane e Star Wars, con una spruzzatina di Tron.

 

Franky Zapata e il suo Hoverboard con il quale ha attraversato lo Stretto della Manica
Franky Zapata e il suo Hoverboard con il quale ha attraversato lo Stretto della Manica