Risarcimento record: cade in moto, 400mila euro dal Comune

Risarcimento record: cade in moto, 400mila euro dal Comune
10 anni di battaglia per un motociclista che per una buca non segnalata si procura danni e lesioni. Nonostante cavilli e burocrazia arriva un consistente lieto fine, ecco come è andata…
23 novembre 2023

Dopo dieci anni di battaglia legale la Corte di Cassazione condanna l’amministrazione del Comune di Coriano in provincia di Rimini al risarcimento di ben 400mila euro al motociclista che, a causa di una buca non segnalata, cade procurandosi danni e diverse lesioni fisiche.

Se abitualmente i risarcimenti da parte dei Comuni sono di difficile compimento e spesso finiscono nel nulla, in questo caso le cose sono andate diversamente. Nel 2013 l’incidente, 5 anni dopo, nel 2018, arriva la risposta formale del Tribunale di Rimini che accoglie la domanda di risarcimento di 400mila euro. A questo punto il Comune di Coriano va in appello sul Giudizio di Primo Grado contro il tribunale di Rimini, sostiene la tesi di non aver avuto conoscenza dell’atto di citazione iniziale, ovvero la presenza di un evidente vizio formale.

Ecco, quindi, che la Corte di Appello di Bologna, nel gennaio del 2020, dichiara nulla la notifica della citazione introduttiva tentando di riportare il caso ad un nuovo Giudizio di Primo Grado. Ma il motociclista e i suoi avvocati non mollano, si oppongono sostenendo che un Comune non può affermare che un atto protocollato sia un atto sconosciuto a quella stessa amministrazione. Grazie a questo, la Suprema Corte ribalta la sentenza della Corte di Appello e mette la parola fine a tutta la vicenda; il motociclista avrà il suo risarcimento e gli avvocati una bella parcella.

Se in questo caso il lieto fine è davvero di grande soddisfazione, troppo spesso l’incuria delle strade ha procurato lesioni anche gravissime verso noi motociclisti e i Comuni meno virtuosi, grazie anche ad una giustizia lenta, macchinosa e colma di cavilli, troppo spesso sono stati sollevati da alcune responsabilità ed incombenze dirette; la speranza è che davvero le cose possano cambiare.

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