Per inviarci segnalazioni, foto e video puoi contattarci su [email protected]
Inutile negarlo: ci sentiamo tutti un po' vessati e rapinati quando riceviamo una multa ad opera dell'autovelox di turno, anche quando si tratta di sanzione sacrosanta o magari ci fa pagare un'infrazione dubbia che però compensa... tutte quelle che abbiamo passato liscie. Se però la maggior parte di noi si limita a qualche mugugno o magari tenta di non pagare con qualche escamotage, altri passano all'azione sia pure con azioni isolate - è di poco più di un mese fa la storia del trentenne rodigino che ha aggredito a bastonate un velox.
L'insofferenza verso i "vigili elettronici" pare essere sfociata in una difesa organizzata da parte di un fantomatico "Comitato No Velox", che sprezzante del pericolo si è mosso a difesa dei cittadini vessati penetrando nel magazzino della Polizia Provinciale di Novara e sottraendo un apparecchiatura autovelox. Fin qui si potrebbe ancora scambiarli per nobili paladini difensori dei deboli, non fosse che il furto si è in realtà rivelato essere un... sequestro. Pochi giorni dopo, infatti, la polizia ha ricevuto una richiesta di riscatto con poche parole in stampatello e la frase "restituite i soldi" ritagliata da un quotidiano ed incollata sul messaggio.
I casi sono due. O il Comitato No Velox ha in mente di devolvere la cifra ricavata in beneficenza (valore dell'apparecchiatura: 20.000€, entità del riscatto non divulgata...), oppure intende il "restituite i soldi" limitato ad un rimborso ai soli suoi componenti. Identificarli dovrebbe essere facilissimo: accumulare 20.000 euro di multe non è banale nemmeno per il più impenitente e spericolato degli smanettoni.