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C'è ancora qualcuno che non conosce Roland Sands? Il customizer californiano è un ex pilota oggi proprietario della Roland Sands Design, una factory - se volete possiamo anche chiamarla atelier - che si dedica alla produzione di parti speciali e di intere moto one-off in grado di far sollevare più di un sopracciglio al loro passaggio. A parte accontentare i desideri a due ruote di clienti famosi come Brad Pitt e Mickey Rourke e partecipare al MotoAmerica King of the Baggers, Roland realizza special singolari e curate, qualsiasi sia il campo elettivo di utilizzo.
Questa volta però si è tenuto distante dai circuiti o dalle piste sabbiose e si è cimentato in una nuova avventura tecnica, perlomeno se guardiamo a quanto fatto in precedenza dallo stesso customizer sulla base dell'identico motore Indian Thunderstroke da 111 pollici protagonista della moto che vi presentiamo in questo articolo.
La El Camino è infatti una chopper nata accoppiando il moderno propulsore Indian proveniente da una Indian Chieftain a un telaio e una forcella della stessa Casa ma risalenti al bienno 1946-1948, una vera propria sfida tecnica che sembra partita dall'intento di ottenere una motocicletta che regala l'illusione di provenire dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, riscrivendo da capo l'intero veicolo: il tutto garantendo però prestazioni e dinamica di guida da moto moderna.
Le difficoltà non sono state trascurabili: il motore Thunderstroke è molto più grande di quello precedentemente ospitato nel telaio d'epoca e quindi un'opera di integrazione e realizzazione di nuove parti del telaio ha richiesto tutta l'abilità della RSD. All'avantreno troviamo una forcella Indian del 1948 riadattata, mentre il forcellone posteriore è totalmente nuovo (il telaio d'origine non prevedeva sospensione posteriore) e servito da un monoammortizzatore posto sotto la sella. Il manubrio è anch'esso d'epoca, insieme alle manopole, e anche qui non dove essere stato semplice integrare tutto con i comandi contemporanei.
Le moto del secondo dopoguerrra non sapevano nemmeno cosa fosse l'iniezione elettronica, quindi dal bicilindrico è stata espiantato l'impianto d'alimentazione originario sostituendolo con un carburatore Mikuni posto al centro della V dei cilindri, modifica che rende la El Camino ancora più vicina alle sue antenate.
La cura costruttiva nel celare tutto quello che potrebbe svelare il mistero e "invecchiare" artificialmente quanto invece è a vista è maniacale e soltanto i dischi freno Galfer, i cerchi RSD da 19 pollici e gli penumatici Dunlop tradiscono la modernità del progetto. Chi scrive non è riuscito a trovare a prima vista la batteria e la pompa del freno anteriore (ci sono, ovviamente: cercatele pure voi... n.d.r.) e in ogni caso le foto esprimomo benissimo la raffinatezza della realizzazione che, nel video, potete vedere in azione.
Foto: rolandsands.com