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Roma, ci risiamo: nella quotidiana battaglia che vede i mezzi pubblici costretti a difendersi dall’assalto di auto pronte al parcheggio in doppia fila, a rimetterci… sono le due ruote!
Infatti, i nuovi cordoli appena installati a protezione della corsia preferenziale in zona viale Libia e viale Eritrea sono, se possibile, ancora più pericolosi di quelli che, a causa dei molti incidenti che causarono (alcuni dei quali, purtroppo, anche mortali), furono chiamati killer, per venire poi rimossi in tutta fretta sulla spinta della mobilitazione del popolo delle due ruote.
Era il 2008; e ora, a distanza di soli dieci anni, la storia sembra ripetersi.
E speriamo non nel senso profetizzato da Karl Marx, che in proposito scrisse: «La storia si ripete sempre due volte: la prima volta come tragedia, la seconda come farsa».
Ma le premesse non sono confortanti: i "nuovi" cordoli sono ben più insidiosi dei precedenti, per via dei paletti in plastica rigida e dura e della loro altezza da terra, di ben 40 centimetri.
Una vera follia, soprattutto ora che ci avviamo verso l’inverno, con piogge e strade scivolose.
Non dimentichiamo, infatti, che spesso alle due ruote capita di dover invadere anche brevemente la corsia preferenziale, magari per schivare un incauto pedone, evitare un automobilista incapace di staccare gli occhi dal suo smartphone o per scansare una buca sull’asfalto.
Bene, anzi male: nel caso dei nuovi cordoli la caduta sarebbe inevitabile.
E così ora sui social ci si interroga sull’ennesima scelta poco comprensibile presa dal Campidoglio: possibile che nessuno dell’entourage di Virginia Raggi, abbia pensato alla sicurezza del popolo delle ruote, che a Roma è numeroso come in nessun altra città europea?