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Attore, motociclista e viaggiatore. Ernesto d’Argenio si definisce un “Viaggiattore” e oggi, sul palco di Welcome Bikers a Roma Motodays, ci ha raccontato una delle sue più grandi passioni ossia viaggiare in moto. Classe 1985, Ernesto nasce a Milano e inizia a recitare da giovanissimo. Protagonista di diverse fiction italiane come “Squadra Antimafia” e “Di padre in Figlia”, Ernesto è stato ultimamente uno dei protagonisti della seguitissima serie “Rocco Schiavone” con il ruolo di Italo Pierron recitando insieme a Marco Giallini, anche lui amante delle due ruote.
Intervistato da Cromilla e Moreno Pisto, brand and content manager di Moto.it, l’attore racconta gli ultimi viaggi in moto e soprattutto com’è nata la passione per le due ruote anche grazie al padre che quando era piccolo lo accompagnava sempre a Monza a vedere il Gran Premio di Formula 1.
Qual è il tuo ultimo viaggio?
«A Febbraio sono stato in Sardegna, in Barbagia con la mia compagna e abbiamo viaggiato su una BMW R nine-T con componenti Option 719. Abbiamo percorso tutta la 125, che attraversa la costa e visitato paesi stupendi come Fonni, che si trova a 1000 metri sul livello del mare, e Tonara, il paese del torrone. Un paese ricco di cultura e tradizioni. Essendo il periodo del carnevale, abbiamo assistito allo spettacolo dei Mamuthones, le maschere tipiche di questi luoghi. Abbiamo conosciuto un signore di 86 anni che dall’età di 12 anni accorda le campane che vengono indossate da queste persone. Consiglio questo viaggio a tutti i motociclisti anche per la bellezza dell’asfalto, si viaggia veramente bene...».
Qual è stato il viaggio che ti porti dentro?
«Forse per via della mia professione sono piuttosto trasversale nei viaggi. A 22 anni mi sono arruolato su una nave da crociera sull’oceano indiano, e ho avuto la possibilità di visitare tanti luoghi che probabilmente non avrei mai visto. Un viaggio pazzesco che mi porto dentro però è quello che ho fatto con la Vespa 125, da Milano fino in Francia. Ero carichissimo, avevo anche un ombrellone dietro. E’ stata un’esperienza bellissima, abbiamo attraversato solo le statali perché non potevo prendere l’autostrada. Sono dell’idea che quattro ruote muovano il corpo, mentre le due ruote muovono l’anima».
C’è un viaggio che vorresti fare, un sogno nel cassetto?
«Vorrei fare tanto la Paris – Dakar. Oppure girare la Patagonia».
Qual è la cosa che ti piace di più viaggiando in moto? Il silenzio, la solitudine?
«Viaggio sia solo che con la mia compagna. Mi piacciono le curve, mi piace l’aspetto semplice e concreto del viaggio. In moto, entri in contatto con tante persone in base al luogo in cui ti fermi. Mi piace quando incontri un altro motociclista e fai il saluto classico; è poetico pensare che ognuno di noi va incontro a quello che l’altro si è lasciato alle spalle».
Un giro in moto con Giallini lo hai mai fatto visto che anche lui è appassionato di moto?
«Dovevamo farlo ma non siamo mai riusciti. Appena finiremo le riprese della terza stagione di Rocco Schiavone lo faremo sicuramente!».