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La giornata dei Campioni ha visto la partecipazione a Roma Motodays 2019 di tre grandi protagonisti dello sport. Grande entusiasmo per Tony Cairoli, guest star del giorno, reduce dalla doppietta in Argentina nella gara inaugurale del Mondiale Cross. Il nove volte campione del mondo ha diviso i riflettori con “King” Carl Fogarty, testimonial d’eccezione di questa undicesima edizione, capace a distanza di vent’anni dall’ultimo titolo iridato vinto di catalizzare ancora l’attenzione di tifosi e appassionati delle due ruote. Dopo un mito della pista e uno del motocross non poteva mancare un mito del deserto. Ospite a Roma Motodays anche Hubert Auriol, il primo pilota che ha vinto la Dakar sia in moto sia in auto.
“Per me è un piacere essere qui perché ormai sono romano d’adozione e vivo qui da quindici anni” ha commentato Tony Cairoli. “E’ bello che ci sia una manifestazione così importante a Roma e mi auguro che possa crescere sempre di più edizione dopo edizione. Essere a Roma Motodays per me è qualcosa di naturale perché anche quando non corro penso alle moto, lasciando quella da motocross per salire su una da enduro. A casa possiedo una grande collezione di due ruote perché mi piace conservarle tutte, in particolare quelle con cui ho vinto il mondiale. Strano a dirsi, mi manca solo quella con cui mi alleno perché la tiene il team. In Fiera Roma sento il grande affetto della gente e mi convinco ancora di più di come le moto siano il mio presente e spero anche il mio futuro. Un giorno infatti mi piacerebbe restare nell’ambiente del motocross, magari insegnando ai bambini”.
Da un campione attuale a uno del passato, in visita a Roma Motodays Hubert Auriol, detto l’Africain, per presentare il suo libro TDSPP, acronimo noto in tutti i road book che significa “Tutto dritto su pista principale”. “Ho avuto una vita fantastica e mi piaceva l’idea di raccontare le mie mille avventure”, ha commentato il pilota vincitore di due Dakar in moto, e capace di arrivare al traguardo con entrambe le caviglie fratturate. “Scrivere delle mie esperienze è stata un’emozione particolare perché più scrivevo e più ricordavo aneddoti e dettagli. È bellissimo anche essere qui in questa manifestazione in mezzo a così tanta gente perché era praticamente un anno e mezzo che non uscivo di casa ed essere di nuovo in giro mi fa sentire nuovamente libero come quando correvo in Africa”.