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Omicidio stradale. Questa l'accusa contestata dai magistrati ai due dirigenti della società responsabile della manutenzione della strada in cui Luca Tosi ha perso la vita. Lo studente universitario di 20 anni è caduto in moto a causa di una buca in zona Labaro a Roma. L'incidente è avvenuto il 12 dicembre del 2018. A mezzogiorno Luca stava rientrando a casa dopo aver sostenuto un esame universitario. In sella alla sua Yamaha 125 stava percorrendo via del Lavaro quando a causa di due irregolarità dell'asfalto (una buca di un paio di centimetri e un dossetto di quattro centimetri) perdere il controllo del mezzo, sbatte violentemente la testa e muore all'istante.
Secondo il PM l'incidente è stato causato dalla carente manutenzione del manto stradale. Ad occuparsi dei lavori in quel tratto era la Sisters Immobiliare che doveva mantenere il manto stradale in perfette condizioni e qualora servissero lavori importanti e prolungati avrebbe dovuto segnalarli al Municipio XV che il 6 febbraio del 2018 gli aveva affidato l'appalto.
I due imputati (Vita Calò, rappresentante legale della Sisters Immobiliare, e Mauro Macchi, il responsabile della sorveglianza) rischiano fino a sette anni di reclusione in caso di condanna.