Roma: Servizio giardini sotto indagine

Roma: Servizio giardini sotto indagine
L’indagine sull’incidente di via Cristoforo Colombo sembra procedere, anche per la pressione dell’opinione pubblica che si unisce ai parenti di Gianni Danieli. Tutti i romani che vanno in moto e scooter chiedono di poter circolare in sicurezza
9 dicembre 2013

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A sole 24 ore di distanza ed a meno di 100 km dall’incidente di Doriano Romboni, un’altra morte su due ruote ha scosso l’opinione pubblica della Capitale. La storia è nota: uno dei pini che ornano la Cristoforo Colombo, veloce arteria che porta dai palazzoni dell’Eur alle spiagge di Ostia, è crollato al suolo, travolgendo Gianni Danieli, fisioterapista, che rientrava a casa. L’episodio ha ricordato da vicino quello accaduto quattro anni prima, quando sullo stesso tratto di strada un altro pino venne giù, schiantandosi su Daniele Innocenti, noto dermatologo.


Ce n’è abbastanza per pensare che la vegetazione su quella strada non goda di buona salute, ed in molti si stanno chiedendo se davvero sia così difficile monitorare lo stato di stabilità di quelle piante. Parliamo di meno di 50 pini marittimi, specie botanica cui appartenevano gli alberi caduti, che secondo alcune fonti sarebbero ben al 40% interessati da lesioni gravi e da fenomeni di cedimento. Bombe ad orologeria, pronte al collasso alla prossima tempesta di vento. La stessa domanda sui controlli mancati evidentemente se la stanno ponendo anche il procuratore aggiunto Pier Filippo Laviani ed il sostituto Alberto Pioletti, titolari dell'inchiesta, che dopo l’apertura del fascicolo per omicidio colposo sembrano intenzionati ad andare avanti spediti nelle indagini, alla ricerca di eventuali responsabilità alla base della tragedia.


Per questo hanno inviato i vigili urbani presso gli uffici del Sevizio Giardini del Comune, per sequestrare tutta la documentazione relativa all’albero crollato: così sarà possibile accertare se i controlli di routine siano stati eseguiti e se siano state raccolte le segnalazioni degli automobilisti di passaggio. C’è già chi parla di avvisi di garanzia pronti ad essere emessi e di un’evidente fibrillazione tra i dirigenti comunali interessati da vicino al caso, mentre il sindaco Marino, oltre alla vicinanza alla famiglia Danieli, ha fatto sapere di seguire molto da vicino l’evolversi delle indagini.


I magistrati hanno anche proceduto a nominare un team di esperti, incaricati di redigere una perizia sulle cause della caduta dell’albero: un pool formato da un ingegnere meccanico, un agronomo forestale e un meteorologo. Sarà soprattutto il primo, l'ingegnere Giovanni Ricciardi, a dover valutare la dinamica dell’incidente e soprattutto quale fosse la resistenza dei cavi d’acciaio che sembra sostenessero l’albero. È questo il vero rebus da risolvere: subito dopo lo schianto, infatti, è stato trovato nelle vicinanze del tronco un tirante d'acciaio spezzato, che i legali della famiglia Danieli, forti di ricerche effettuate su Google Maps, indicano già fuori uso dall’ottobre 2012. Dodici mesi senza controlli, sembra, dodici mesi prima della fatale caduta su una moto che passava di là...

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